Chi sono i visionari? «Coloro che hanno la capacità di vedere qualcosa che ancora non esiste: se poi a questa dote si aggiunge il sapere, nasce l’innovazione». Così Gianluca Caciagli, curatore delle mostre di Square, ha spiegato il significato che sta dietro le 16 personalità ritratte dall’artista, sotto l'egida Visionaries (nelle foto, alla Biblioteca Calvairate di Milano). «Prima ha voluto rendere omaggio a loro, successivamente ci è arrivato anche il messaggio che hanno trasmesso universalmente e per sempre al mondo: purtroppo sono poche le donne rappresentate, perché erano poche quelle che nel passato avevano la possibilità di emergere, ma siamo certi che in futuro ce ne saranno molte di più», ha precisato Caciagli davanti a una trentina di ospiti, tra cui esponenti del corso di laurea in Ottica e Optometria a Milano Bicocca e di Federottica Milano Acofis.
Partendo dal pay off della mostra, “La vita conduce dove gli occhi guardano”, il suo curatore ha inoltre sottolineato che gli occhiali, con cui vengono ritratti tutti i sedici personaggi illustri, «sono l’allegoria del vedere, anche del vedere immaginario: guardare il mondo con i nostri occhi significa guardarlo pure con le nostre esperienze». E ha annunciato che molto probabilmente la prossima tappa di Visionaries sarà all’interno di una fabbrica, ma sempre all’insegna della cosiddetta “artemocracy”, perché quello di Square non è un messaggio d’élite, bensì rivolto a tutti.
Con l’esposizione alla Biblioteca Calvairate di Milano, in contemporanea peraltro con quella all’Università di Firenze, permanente come all’ateneo della Bicocca, prosegue dunque il viaggio di Visionaries, iniziato al convegno di Santa Lucia 2021 di Federottica Milano Acofis, presso Palazzo Isimbardi, nel capoluogo lombardo.
A.M.