Daddi Fadel, membro della International Association of Contact Lens Educators e presidente della Euro & Austral-Asia Scleral Lens Academy, insieme a Karen Walsh, team leader di formazione professionale e clinica presso il Center for Ocular Research & Education dell'Università di Waterloo, in Canada, sulla base di una vasta bibliografia fanno il punto su opportunità e limiti dell’applicazione contattologica in questa fase di emergenza sanitaria globale
Recentemente alcuni articoli di giornali sul possibile contagio da coronavirus tramite lenti a contatto e alcune organizzazioni sanitarie che consigliano il passaggio in questa fase agli occhiali anziché l’uso delle lenti a contatto sollevano facilmente la preoccupazione che l'utilizzo delle lac potrebbe non essere sicuro durante la pandemia da Covid-19. Questa inondazione di informazioni fuorvianti ha portato ricercatori di spicco nel panorama internazionale, da Canada, Regno Unito e Stati Uniti, a rispondere. Lyndon Jones, direttore del Center for Ocular Research & Education (CORE) presso l'Università di Waterloo (Canada), Philip Morgan, direttore di Eurolens Research presso l'Università di Manchester (Regno Unito), e Jason Nichols, vicepresidente associato di ricerca e docente all'Università dell'Alabama presso la Birmingham School of Optometry (Stati Uniti) e direttore editoriale di Contact Lens Spectrum, hanno fornito le seguenti informazioni sulla sicurezza dell'uso delle lenti a contatto.
L'uso delle lenti a contatto è sicuro. Nonostante le speculazioni e la disinformazione sorte in recenti rapporti, l'uso delle lenti a contatto rimane una forma sicura e altamente efficace di correzione della vista per milioni di persone in tutto il mondo.
Il corretto lavaggio delle mani è essenziale. Quando si utilizzano lenti a contatto oppure occhiali, è fondamentale un attento e accurato lavaggio delle mani con acqua e sapone, seguito dall'asciugatura delle mani con la carta. Per i portatori di lenti a contatto, ciò dovrebbe avvenire prima di ogni applicazione e rimozione.
Disinfettare le lenti a contatto. I portatori di lenti a contatto devono smaltire le loro lenti usa e getta quotidiane ogni sera o disinfettare regolarmente le loro lenti mensili e bisettimanali secondo le istruzioni del produttore e degli esperti dell’eye care.
Disinfettare adeguatamente gli occhiali. Alcuni virus come il Covid-19 possono rimanere su superfici dure per ore o giorni e possono essere trasferiti sulle dita e sui volti di chi li indossa.
Interrompere l'uso di lenti a contatto in caso di malattia. Questo è in linea con le indicazioni per altri tipi di patologie.
Non è stato dimostrato che gli occhiali offrano protezione. Non ci sono prove scientifiche che l’uso di occhiali protegga dal Covid-19 o da altre trasmissioni virali.
Questo comunicato, basato su evidenze, è stato condiviso da numerosi media, produttori di lenti a contatto, istituzioni accademiche e organizzazioni scientifiche globali. Nel Regno Unito, la British Contact Lens Association (BCLA) si è rivolta sia ai professionisti sia ai portatori. La BCLA afferma chiaramente che “non vi è alcuna prova che l'uso delle lenti a contatto debba essere evitato da soggetti sani o che i portatori di lenti a contatto siano maggiormente a rischio di infezione da coronavirus rispetto a quelli che indossano occhiali”. Sottolinea inoltre che “attualmente non ci sono prove che suggeriscano alcuna correlazione tra l'uso di lenti a contatto e la diffusione di Covid-19”.
Tutti questi aggiornamenti sottolineano l'importanza dell'igiene e della compliance alle corrette pratiche di pulizia. Un'ulteriore considerazione è che, mentre le prove suggeriscono che l’applicazione delle lenti a contatto non comporta maggiori probabilità di contrarre infezioni, come attualmente il Covid-19, è importante riconoscere che l'accesso a vari controlli e alle cure sanitarie di routine può essere significativamente diverso dal normale. Poiché alle persone viene richiesto di rimanere a casa, i controlli optometrici di routine possono cessare, lasciando l'accesso solo alle cure oculistiche di emergenza. È, inoltre, utile cogliere l'occasione non solo per ricordare ai portatori di lenti a contatto l'importanza dell'igiene delle mani, ma anche della necessità di tutti i passaggi corretti per un uso sicuro e conforme, come menzionato sopra. Ciò contribuirà a mantenere l'uso delle lenti a contatto il più sicuro possibile durante questo periodo.
In relazione al lavaggio delle mani, l’U.S. Centers for Disease Control and Prevention e l'Organizzazione mondiale della sanità raccomandano di lavarsi spesso le mani per ridurre il rischio di contrarre il virus. In particolare, consigliano a tutte le persone di: lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi, soprattutto dopo essere stati in un luogo pubblico o dopo essersi soffiati il naso, aver tossito o starnutito; se non sono prontamente disponibili acqua e sapone, utilizzare un disinfettante per le mani che contenga almeno il 60% di alcol, coprire tutta la superficie delle mani e strofinarle insieme fino a quando non si sentono asciutte; evitare di toccare gli occhi, il naso e la bocca con le mani non lavate; usare occhiali protettivi personali approvati (maschere mediche, occhiali protettivi o schermi facciali) in determinate attività che coinvolgono la cura dei pazienti, ricordando anche che gli occhiali personali e le lenti a contatto non forniscono una protezione adeguata.
Un articolo pubblicato sul Journal of Hospital Infection il 6 febbraio 2020 ha riassunto tutti i dati disponibili nella letteratura scientifica sulla persistenza di tutti i coronavirus precedenti, inclusi la sindrome respiratoria acuta grave (Sars-CoV) e la sindrome respiratoria mediorientale da coronavirus (Mers-CoV), nonché i coronavirus veterinari, su diversi tipi di superfici inanimate e sull'efficacia degli agenti biocidi comunemente usati nei disinfettanti di superficie contro i coronavirus. L'analisi di 22 studi ha rivelato che i coronavirus umani possono persistere su superfici inanimate come metallo, vetro o plastica fino a 9 giorni, su gomma siliconica per 5 giorni e su legno e carta per 4-5 giorni. Di particolare interesse è la persistenza dei coronavirus umani anche sui guanti chirurgici (lattice) per un periodo fino a 8 ore. Inoltre gli autori hanno scoperto che questi virus possono essere inattivati in modo efficiente, entro 1 minuto, mediante sistemi di disinfezione delle superfici contenenti etanolo, perossido di idrogeno o ipoclorito di sodio. Pertanto risulta evidente che la persistenza dei coronavirus sul metallo, sul vetro e sulla plastica è simile (fino a 9 giorni) ed è maggiore rispetto a quella della gomma siliconica (5 giorni). Mentre attualmente è ampiamente raccomandato un accurato lavaggio delle mani, mancano ancora delle raccomandazioni per la disinfezione degli occhiali che sono realizzati in metallo e plastica. Inoltre, gli occhiali vengono indossati sui volti e vengono spesso toccati dalle dita e dalle mani. Uno studio ha analizzato la carica batterica ambientale di montature e lenti oftalmiche e ha evidenziato che gli occhiali sono significativamente contaminati da batteri di origine prevalentemente cutanea umana, comprese quantità rilevanti di quelli potenzialmente patogeni, e che possono contribuire alle infezioni agli occhi.
Evitare di toccare il viso è, quindi, una delle chiare raccomandazioni per ridurre la trasmissione del virus dalle dita alle mucose. Dato che gli occhiali sono portati sui volti e sono spesso toccati da dita e mani, alla luce del fatto che precedenti lavori hanno mostrato la possibilità di contaminazione microbica delle montature e, infine, visto che è possibile che il virus Covid-19 possa persistere sui materiali delle montature, sembra maggiormente sensato raccomandare ai portatori di occhiali di seguire meglio e in modo più accurato le abitudini igieniche. Ciò è particolarmente vero per i presbiti, che sono generalmente persone di età superiore ai 40 anni. Questo perché buona parte dei presbiti richiede occhiali da lettura e tende a indossarli e a toglierli dal viso più volte al giorno toccando la faccia. Questa fascia d'età, poi, sembra essere tra la popolazione più vulnerabile e può risultare più gravemente colpita dal Covid-19 rispetto ai portatori di lenti a contatto, che in genere sono più giovani.
Inoltre i risultati di questo articolo hanno mostrato la persistenza del virus sulla gomma siliconica. Le lenti a contatto sono principalmente realizzate in idrogel o una miscela di idrogel e silicone. Non ci sono dati su questi materiali, le cui proprietà di massa e la chimica della superficie differiscono sostanzialmente dai materiali testati. Per di più, l’articolo inizialmente citato analizza la persistenza dei precedenti coronavirus e non del Covid-19, che invece è stato studiato da una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine. Questo recente studio, pubblicato il 17 marzo 2020, ha eseguito 10 esperimenti che coinvolgono due virus (Covid-19 e Sars-CoV-1) in cinque condizioni ambientali, aerosol, plastica, acciaio inossidabile, rame e cartone, a temperature che variano da 21 a 23 °C e umidità relativa di 40% per 7 giorni. Il tempo di inattività di Covid-19 e Sars-CoV-1 erano simili negli aerosol, con una mediana stimata di circa 1,1-1,2 ore. Il tempo di inattività era simile anche sul rame. Sul cartone il tempo di inattività del Covid-19 era più lungo di quello del SarsCoV-1. Il maggiore tempo di inattività di entrambi i virus è stato notato sull’acciaio inossidabile e sulla plastica: la mediana stimata di Covid-19 era di circa 5,6 ore sull’acciaio inossidabile e di 6,8 ore sulla plastica. Le differenze tra i tempi di inattività dei due virus erano minori su tutti i materiali considerati tranne che sul cartone.
Quali sono, dunque, i punti chiave da ricordare a proposito dell’utilizzo delle lenti a contatto in questa fase di emergenza sanitaria da Covid-19? I portatori devono sapere che, purché siano in buona salute e adottino le giuste misure di uso e manutenzione, non ci sono prove che suggeriscano che non possano continuare ad applicare le lenti a contatto. I consigli standard dovrebbero già includere la cessazione dell'uso delle lenti in caso di malattie e questo non è diverso nei casi di sospetto Covid-19. Ora l'attenzione è chiaramente più elevata con il Covid-19, ma per i portatori di lenti a contatto è sempre importante praticare adeguate tecniche di lavaggio delle mani prima di maneggiare le lenti e di toccare il viso o gli occhi. Dato il potenziale per il virus di rimanere sugli occhiali, sembrano sensati i consigli sull'igiene delle mani, sull’evitare di toccare il viso e sulla pulizia regolare anche dell’occhiale.
Oltre a prestare attenzione al lavaggio delle mani, i portatori di lenti a contatto possono anche adottare ulteriori misure per contribuire a mantenere un uso sicuro delle lenti. Ciò include lo smaltimento di lenti e dei contenitori agli intervalli raccomandati, evitare il contatto con l'acqua, effettuare una pulizia accurata delle lenti riutilizzabili e dei contenitori secondo le raccomandazioni del produttore e dei professionisti dell’eye care e, se è possibile, considerare durante questo periodo di emergenza sanitaria l'adozione di lenti con modalità giornaliera usa e getta anziché di lenti riutilizzabili.
I professionisti della visione hanno a disposizione informazioni basate sulle evidenze che possono usare per rassicurare e consigliare i portatori di lenti a contatto durante questo periodo di epidemia da Covid-19, cogliendo al contempo l'occasione per ricordare loro la necessità di buone pratiche igieniche in generale. In una situazione in rapida evoluzione come una pandemia globale, è ragionevole per i professionisti assicurarsi di tenersi al passo con i consigli e le informazioni in continuo aggiornamento che provengono da fonti credibili e ufficiali (nella foto, da sinistra, Fadel e Walsh).
(red.)