Oltre duecentocinquanta foto, video, documenti, libri, sono da vedere nella mostra “Ugo Mulas. L’operazione fotografica”, a cura di Denis Curti e Alberto Salvadori. Grande la varietà di soggetti, del mondo del design, della moda, dell’industria, del lavoro, dal nudo allo still life. Ma anche scatti di paesaggi e città, con il fattore umano quasi sempre presente, come la Manhattan con il primo piano della signora con cappello e occhiali cat-eye. Rarissime le foto a colori e una prevalenza di ritratti, molti dei quali di personaggi che facevano capo alla Milano dell’arte e della cultura, dagli anni 50 fino alla morte di Mulas, avvenuta nel 1973 a soli 44 anni. Numerosi gli artisti e gli scrittori ritratti nel mitico Bar Jamaica nel quartiere di Brera. Italiani e stranieri, da Lucio Fontana, Giorgio De Chirico, Dino Buzzati, Oriana Fallaci, a Marcel Duchamp, Allen Ginsberg, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Jasper Johns.
Alcuni sono in posa, altri colti quasi di sorpresa, in uno scatto particolare che denota la capacità di Mulas di cogliere il momento giusto, anche se l’artista rifiutava la teoria dell’attimo fuggitivo, sostenendo che tutti lo sono, “anzi il momento meno significativo forse è proprio quello eccezionale”. Come lo sguardo dietro le lenti. In Arthur Miller o in Giangiacomo Feltrinelli che fuma seduto nel salotto di casa (nelle foto, a destra) o Bruno Munari, sorridente tra le sue creazioni. È un profilo sfocato quello di Pier Paolo Pasolini con spessi occhiali, forse da sole. E il gusto dello sfocato sembra abbia appassionato Mulas che ritrae il musicista, fotografo e designer Davide Mosconi in due versioni, di cui una dai contorni incerti. Come lo è volutamente il suo volto accanto alla moglie, Antonia detta Nini, anche lei nota fotografa scomparsa nel 2016, con grandi occhiali metallici. “Io sono sfocato, Nini è a fuoco” perché così la vede e vuole vederla, mentre lui non può vedere direttamente il suo viso (nelle foto, a sinistra).
La mostra a Milano continua con foto alla Pinacoteca di Brera, al Museo del Novecento e al Museo Poldi Pezzoli dove c’è un’immagine di Joan Mirò accanto al famoso “Ritratto di dama” del Pollaiolo.