“Ciò che noi chiamiamo simbolo è un termine, un nome, o anche una rappresentazione che può essere familiare nella vita di tutti i giorni e che tuttavia possiede connotati specifici oltre al suo significato ovvio e convenzionale (…). Poiché ci sono innumerevoli cose che oltrepassano l’orizzonte della comprensione umana, noi ricorriamo costantemente all’uso di termini simbolici per rappresentare concetti che ci è impossibile definire completamente”. Questo si legge nella prima pagina dell’introduzione de "L’uomo e i suoi simboli", che Carl Gustav Jung termina solo dieci giorni prima di morire, nei pressi di Zurigo nel 1961, e che inserisce nel più generale "Introduzione all’inconscio", scritto a più mani