L’occhialeria affossa l’export bellunese 2020

L’eyewear, che incide per quasi due terzi delle esportazioni provinciali, ha perso oltre il 27% in valore rispetto all’anno precedente, come si evince dai dati della Camera di Commercio di Treviso e Belluno

«È un drammatico bilancio quello offerto dai dati Istat relativi all’andamento delle esportazioni trevigiane e bellunesi nell’anno segnato dal Covid, elaborati dal nostro Centro Studi - afferma in un comunicato Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio locale - Sommando le province di Treviso e Belluno, abbiamo perso quasi 2 miliardi di export rispetto ai risultati del 2019 e a livello regionale sono 5,3 i miliardi di esportazioni in meno rispetto all’anno precedente. I settori più penalizzati sono, nel trevigiano, il sistema moda, e nel bellunese l’occhialeria: il sistema moda lascia sul terreno minori vendite all’estero per quasi 400 milioni di euro rispetto al 2019 (-17,4%)».

Le esportazioni bellunesi chiudono dunque il 2020 con una variazione annua del -21,8%: la più pesante in Veneto e fra le peggiori in Italia, si tratta della 94esima sulle 108 province analizzate dall’Istat. In valori assoluti, si passa dagli oltre 4 miliardi di euro del 2019 agli attuali 3,2 miliardi circa, per una flessione prossima a 900 milioni di euro. «Un risultato condizionato in buona parte dall’occhialeria, settore che muove il 65,4% dell’export provinciale e che chiude l’anno con una flessione delle vendite all’estero del -27,5% rispetto al 2019, pari a -787 milioni di euro (nella tabella) - prosegue la nota - Esclusa dal computo l’occhialeria, il resto delle esportazioni bellunesi si muove in linea con il dato regionale, con una variazione annua del -8% che va letta, come per la provincia di Treviso, dividendo l’anno in due parti: la flessione, infatti, è tutta eredità del primo semestre (-16%) causa lockdown generalizzato di primavera; mentre nel secondo semestre l’insieme dei settori manifatturieri “altro” dall’occhialeria riescono a mettere a segno una performance sui mercati esteri sugli stessi livelli del secondo semestre del 2019 (+0,4%)».

Le montature del Cadore accusano una profonda flessione dell’export soprattutto nei primi sei mesi del 2020 con -40% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. «Solo fra aprile e giugno il settore conosce un crollo delle vendite all’estero, sempre su base annua, prossimo al mezzo miliardo di euro - continua il comunicato - Nel secondo semestre non si assiste a un’inversione di tendenza, ma soltanto a un contenimento dei danni, con una flessione dell’export meno acuta ma ancora ampiamente in territorio negativo con -12,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. I flussi relativi al quarto trimestre evidenziano un lieve recupero congiunturale rispetto al terzo, quasi fisiologico, ma non sconfessano la tendenza di fondo su base annua: ancora fra ottobre e dicembre 2020 il settore accusa minori vendite all’estero per quasi 100 milioni di euro rispetto ai dati del quarto trimestre 2019».

(red.)

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