Nei secoli numerose epidemie hanno segnato il corso della storia, mettendo in moto dinamiche e mutamenti dall’effetto dirompente e, ora, il mondo intero si trova a vivere una nuova epocale emergenza, in cui tutto sembra naufragare. Il Papa, prima della benedizione Urbi et Orbi impartita venerdì scorso in una piazza San Pietro deserta e inondata da una luce livida di pioggia (nella foto, tratta da repubblica.it), ha sottolineato nella sua omelia come tale momento ci abbia colti fragili e disorientati, ma chiamati a remare insieme, bisognosi di confortarci a vicenda. E ha ricordato a tutti, credenti e non, che è giunto il tempo di scegliere “cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è”