Alzheimer: si può “leggere” nella retina
Non si tratta della prima ricerca che mette in relazione la patologia e la struttura oculare e indica la possibilità di predire la prima osservando la seconda. Ma in base a quanto affermano gli autori del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles in una nota, «il nostro studio è il primo a fornire analisi approfondite dei profili proteici e degli effetti molecolari, cellulari e strutturali del morbo nella retina umana e di come corrispondono ai mutamenti nel cervello e nella funzione cognitiva»