È quanto è emerso durante il dibattito sui cambiamenti determinati dal Covid sul retail e sul consumatore che ha coinvolto il ceo del network pubblicitario Wunderman Thompson Italy, presente oggi sul palco della plenaria del Progressive Business Forum 2020
«Si è detto che stiamo vivendo una doppia accelerazione: la digitalizzazione stava già imponendo una rapida trasformazione ad aziende che non sono native digitali portandole ad aggiornare modelli operativi, competenze, modalità di erogare servizi - ha esordito Giuseppe Stigliano - La pandemia ha dato un ulteriore impulso: ha velocizzato notevolmente le tendenze in atto, producendo un cambiamento stabile, e ha impacchettato una crisi contemporanea di domanda e offerta che hanno generato una crisi finanziaria. Qualcuno ha definito tutto ciò la tempesta perfetta». La reazione delle aziende di fronte a tale scenario, ha spiegato l’esperto, è di tre tipi: il sistema si può rivelare fragile di fronte allo shock perché non era attrezzato, oppure rispondere con la resilienza, che porta a provare soluzioni alternative per mantenere la propria funzionalità più o meno intatta a fronte di uno shock che cresce. «La terza risposta è l’antifragilità, che conduce a prosperare nel caos - ha aggiunto Stigliano - Chi ha avuto coraggio di operare non solo per mantenere inalterato il sistema, ma per costruire nuove competenze, sviluppare nuovi prodotti e modalità di fornire un servizio ripartirà più veloce dei concorrenti». Cogliendo gli stimoli offerti da questa analisi, Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia, ha sottolineato come sarà importante approfondire quello che sta accadendo, i nuovi bisogni che si sono delineati, le opportunità e le minacce che si presenteranno in futuro. «Credo però che dovremmo capitalizzare quanto è già successo: sin dai primi mesi ci sono state realtà nel nostro settore, aziende e ottici, che hanno cercato di capire per tempo quali fossero le nuove necessità: chi ha compreso l’importanza dei protocollo di sicurezza per dare serenità al cliente finale, che c’era una forte preoccupazione finanziaria e ha mostrato buona capacità di reazione ha avuto i risultati migliori - ha affermato Veroli - Ora però non è finita, la fase che si apre è diversa: è importante non pensare di replicare semplicemente le stesse cose del passato, perché non funzionano, siamo di fronte a nuova normalità». Questo, ha puntualizzato Stigliano, non implica accantonare un modello di business che ha avuto successo, ma avere l’intelligenza di rimettersi in discussione, modificare alcuni aspetti facendo “innovazione incrementale”, sperimentare, soprattutto facendo sistema. Dal canto suo Michele Villotti, amministratore delegato di Rodenstock Italia, ha fatto notare come sia importante fermarsi a riflettere sulla domanda. «Nel nostro settore c’è stata una presa di coscienza di una esigenza da parte del consumatore, che si è trovato di fronte alle limitazioni del lavoro tra le mura domestiche - ha detto Villotti - Il vantaggio è per chi ha saputo intercettarla e offrire anche un servizio nuovo, o meglio con modalità nuove». Gianluigi Della Vecchia, direttore generale di Ital-Lenti, ha posto l’accento sulla reazione alla paura determinata dal nuovo scenario da parte dei consumatori, che si sono divisi in meno timorosi e più cauti. «Chi ha avuto la volontà di trovare soluzioni per tranquillizzare i clienti finali anche nel primo post lockdown ha scelto la carta vincente - ha affermato Della Vecchia - Oggi siamo di fronte a una situazione positiva perché c’è stato un significativo effetto rimbalzo dopo il blocco totale. A mio avviso in futuro tutto il comparto dovrà adoperarsi per far sì che si riesca a innalzare la qualità della vendita e della richiesta da parte del consumatore» (nella foto, da sinistra, Nicola Di Lernia, Stigliano, Michela Vuga, Veroli, Villotti e Della Vecchia).
N.T.