Banca degli Occhi del Veneto: un percorso “Covid free” per i trapianti

La struttura ha avviato in collaborazione con l’Ulss3 Serenissima una procedura grazie alla quale effettuare in sicurezza venti interventi di cornea all’Ospedale Civile di Venezia (nella foto) tra il 27 aprile e il 15 maggio

La procedura è nata per gestire la prima fase del riavvio dell’attività di trapianto di cornea, al fine di consentire di effettuare i primi venti interventi “post emergenza Covid-19” all’Ospedale Civile di Venezia, «in sicurezza, salvaguardando un dono prezioso come la donazione di cornee», si legge in una nota riportata sul sito dell’Aido sezione Veneto e su diversi quotidiani locali. Si tratta di «un sistema combinato di tamponi (sul donatore) e tamponi e test sierologici (sul ricevente), un percorso ospedaliero “Covid free” all’interno delle mura dell’Ospedale Civile di Venezia e un meccanismo di sicurezza ideato e coordinato in sinergia tra l’Unità Operativa di Oculistica diretta da Antonella Franch, Fondazione Banca degli Occhi, Servizio di Microbiologia e gli specialisti di Genetica e Biologia molecolare dell’Ulss 3 Serenissima», prosegue la nota.
Come ha commentato il direttore sanitario della struttura Diego Ponzin, in questi mesi, nonostante il lockdown, la Fondazione Banca degli Occhi del Veneto non si è mai fermata e la rete regionale trapianti ha proseguito la propria attività, garantendo le donazioni di cornea. «Come da direttive del Centro Regionale per i Trapianti e del Centro Nazionale, su tutti i donatori sono stati eseguiti i tamponi – ha dichiarato ai media locali Ponzin - La gestione del processo è stata complessa: abbiamo imposto ulteriori misure di sicurezza sui donatori e ci siamo trovati di fronte al problema della chiusura di molte sale operatorie». Da qui la sinergia tra i servizi veneziani coordinata dal primario di Venezia, Antonella Franch, che ha avviato un percorso “Covid free” all’interno dell’Ospedale Civile. In sostanza, come ha spiegato Franch, oltre agli implementati controlli sui tessuti dei donatori messi in atto dalla Fondazione, è stato attivato un sistema per la sicurezza del paziente che giunge da tutta Italia nelle strutture veneziane per ricevere il trapianto. A questi viene effettuato tampone e test sierologico sia prima dell’intervento, per verificare l’assenza di contatti con il virus in precedenza, sia dopo il trapianto, eseguito all’interno dell’ospedale passando attraverso un percorso prestabilito “Covid free”. In seguito il paziente è sottoposto a un secondo test sierologico di verifica dopo un mese dall’intervento, in corrispondenza della visita post trapianto presso il Centro Cornea e Superficie Oculare del Padiglione Rama, presso l’Ospedale dell’Angelo a Mestre.
(red.)

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