Safilo: 2020 anno di rilancio, coronavirus permettendo

All’interno del business plan fino al 2024 le previsioni per l’anno in corso del gruppo di eyewear erano: vendite nette tra 960 e 1.000 milioni di euro, un margine Ebitda adjusted a circa il 6% delle vendite e una leva finanziaria di 1-1,5x. Queste previsioni non includevano ovviamente «alcun potenziale impatto derivante dall'attuale epidemia e diffusione di Covid-19», come si legge nella nota a chiusura dell’ultimo Cda, che ha approvato il bilancio consolidato per l’esercizio 2019

«Tale circostanza, straordinaria per natura ed estensione, ha ripercussioni, dirette e indirette, sull’attività economica e ha creato un contesto di generale incertezza, le cui evoluzioni e i relativi effetti non sono attualmente prevedibili - precisa il comunicato - Il gruppo sta lavorando attivamente per affrontare le sfide dell’attuale contesto e sta monitorando attentamente i potenziali impatti, implementando nel contempo azioni di mitigazione».

Secondo l’amministratore delegato di Safilo Group, Angelo Trocchia, i risultati economici raggiunti nel 2019 (nella tabella) sono stati in linea con gli obiettivi prefissati, con un recupero della crescita nel business wholesale e il ripristino di un soddisfacente margine Ebitda attraverso un rigoroso piano di riduzione dei costi. «Nel 2019 i ricavi wholesale sono cresciuti del 2,8% a cambi costanti, anche grazie al contributo positivo di tutti i nostri principali marchi di proprietà, Carrera, Polaroid e Smith, che hanno insieme registrato una crescita delle vendite del 5,7% a cambi costanti - dice Trocchia nella nota - Questo risultato è per noi particolarmente incoraggiante e rafforza la scelta strategica di focalizzare le nostre competenze commerciali e i nostri investimenti in un numero minore di mercati, quelli più rilevanti per i marchi». Ma sempre a detta del numero uno della società di Padova quello appena trascorso è stato un anno significativo anche per il portafoglio di licenze, «ricco di importanti rinnovi, da Tommy Hilfiger e Kate Spade a Hugo Boss e Marc Jacobs, e di quattro nuove partnership, Missoni, Levi’s, David Beckham e Under Armour - aggiunge Trocchia - Consideriamo quanto abbiamo ottenuto nel 2019 un’importante conferma della rilevanza che Safilo riveste nel licensing eyewear, nel quale rimaniamo fortemente impegnati a ricoprire un ruolo di primo piano. Inoltre, sul piano della redditività abbiamo raggiunto il risultato che ci eravamo prefissati, un margine Ebitda adjusted delle attività in continuità al 5,5%, grazie ai risparmi ottenuti nell’area del costo del venduto e alle azioni di contenimento delle spese generali. Il profilo patrimoniale è rimasto solido, con una posizione finanziaria netta a fine dicembre di 27,8 milioni di euro e una leva finanziaria adjusted di 0,5x».

Così se per Safilo il 2019 va visto come un anno di trasformazione, per diverse ragioni, tra cui anche la volontà di puntare in maniera decisa su una strategia digitale: lo conferma l'acquisizione di Blenders, «marchio californiano digitally native in rapida crescita, che entrerà a far parte del nostro portafoglio di marchi proprietari, diventando il principale motore di supporto per lo sviluppo delle nostre competenze e del nostro business direct-to-consumer - ricorda ancora Trocchia - Il 2020 è iniziato all'insegna della nuova direzione strategica, con l'acquisizione a febbraio di Privé Revaux, un nuovo brand che va ulteriormente ad arricchire il portafoglio di marchi proprietari e si inserisce a forte supporto della nostra strategia digitale incentrata sui Millennial, con l’obiettivo di rafforzare un modello di marketing focalizzato sul consumatore».

(red.)

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