Fase due: gli ottici si stanno già attrezzando

Sanificazione dei negozi, sterilizzazione degli occhiali e di altri strumenti o materiali, dispositivi di protezione per personale e clienti, norme di distanziamento, nuova gestione di agenda e orari: sono tra le iniziative messe in campo da alcuni professionisti sul territorio nazionale, in attesa di disposizioni o linee guida ufficiali e comuni

Andrea Afragoli, dal sito di Federottica, invita i colleghi ad avere ancora un po’ di pazienza, «ricordando per ora quanto suggerito alcune settimane fa, cioè la sospensione delle attività non procrastinabili a distanza ravvicinata, in attesa di ricevere dalle istituzioni preposte più chiare informazioni». Tuttavia il presidente della principale associazione di categoria degli ottici italiani ricorda anche che già da subito appare chiaro un aspetto fondamentale. «Poiché anche quando la ripresa dell’attività lavorativa sarà completa dovremo convivere con una minore ma a lungo presente possibilità di contagio, la necessità di evitare assembramenti di persone, utilizzare dispositivi di protezione e di disinfettare, sterilizzare o sanificare oggetti, superfici di contatto, in generale ambienti è e sarà indispensabile», sottolinea Afragoli.

Così sul territorio nazionale alcuni ottici si sono già concretamente mossi. È il caso, ad esempio, di Igino Franceschetto, proprietario dell’omonimo centro ottico a Fossalta di Portogruaro, estrema provincia orientale di Venezia, che a titolo personale e in qualità di presidente di Vision Adria ha dato vita a linee guida che hanno determinato significativi cambiamenti all’interno di una trentina di punti vendita della cooperativa, presenti nel nord est e in Emilia Romagna. «Il nostro programma di protezione denominato EyeSafe si basa su tre cardini: un protocollo di accoglienza, attesa, visita e scelta dell’occhiale e della sua consegna, l’igienizzazione giornaliera dell’ambiente attraverso uno strumento che distribuisce ozono e la sterilizzazione delle montature sia in esposizione sia in consegna attraverso uno sterilizzatore che utilizza la luce a raggi ultravioletti germicida (nella foto), infine la fornitura di mascherine e guanti di cortesia ai clienti sprovvisti - rivela Franceschetto a b2eyes TODAY - Al momento il sanificatore ambientale con l’ozono è stato prenotato da una decina di soci della nostra cooperativa, mentre quasi tutti hanno acquistato lo sterilizzatore per gli occhiali. Come quasi tutti hanno ordinato visiere, protezioni in plexiglass per le lampade a fessura e, dove il layout del centro ottico lo consente, anche davanti ai banchi di vendita. Nel giro di qualche giorno saremo forniti di tutti questi materiali, oltre che dei kit di guanti e mascherine igienizzabili e riutilizzabili brandizzate Vision Adria. Molti soci, infine, hanno scelto di utilizzare anche camici monouso e igienizzanti da banco». Franceschetto ha già sperimentato l’impatto di queste novità sulle persone. «La mia clientela è già di suo generalmente consapevole della situazione che stiamo vivendo, nonché educata e attenta, per cui non si è intimorita di fronte a queste nuove precauzioni - sottolinea l’imprenditore ottico veneto - Sarebbe comunque meglio disporre di linee guida dettate da istituzioni o associazioni, ma come Vision Adria abbiamo preferito cominciare ad agire concretamente prima, con un investimento medio di circa duemila euro per ogni negozio coinvolto».

L’insegna Ottica Forlini, due centri ottici a Ravenna, è rimasta aperta anche in questo periodo, in maniera ridotta e per le emergenze, rendendosi disponibile per consegne a domicilio di lenti a contatto, riparazioni e ritiri di occhiali già pronti. Ora si sta organizzando per la ripresa. «Siamo in attesa di un protocollo ufficiale, ma dopo con un confronto con le associazioni di categoria e i colleghi su quello che è già obbligatorio o fortemente consigliato, abbiamo messo in atto alcuni provvedimenti – spiega a b2eyes TODAY il titolare, Gianni Forlini - Per entrambi i negozi abbiamo innanzitutto agito per la salvaguardia dei nostri collaboratori, dotandoli di guanti, mascherine e occhiali protettivi, distanziando le postazioni di vendita di oltre un metro e mezzo l’una dall’altra e organizzando un percorso per il cliente che prevede una zona di attesa e la messa a disposizione di materiale disinfettante, insieme ai guanti per chi ne è sprovvisto». L’area di vendita è stata, inoltre, dotata di un paio di strumenti per la sterilizzazione degli occhiali con luce Uvc «per essere già pronti per la fase due – aggiunge Forlini – I dispositivi serviranno per completare il processo di vendita assistita con l’igienizzazione di fronte al cliente dei vari modelli provati». Forlini ha previsto anche importanti accorgimenti per l’ambulatorio. «Ho dotato i miei collaboratori di guanti, mascherine Ffp3 e occhiali protettivi – spiega il professionista – Inoltre, abbiamo aggiunto una barriera in plexiglass a strumenti come la lampada a fessura, in cui si accorcia necessariamente la distanza interpersonale: in questo caso l’operatore dovrà indossare una visiera protettiva. Utilizzeremo il forottero computerizzato, quindi senza usare l’occhialino, e tutte le superfici dovranno essere sanificate prima e dopo il controllo e davanti al cliente». Per l’applicazione di lenti a contatto ha previsto i camici monouso. «Indosseremo sempre la maschera e guanti appositi specifici per l’attività, privi di materiale che possa avere senza effetti indesiderati sugli occhi. Le lac saranno usa e getta e come disinfettante useremo il perossido», dice ancora Forlini, che attende, invece, indicazioni ufficiali per il termoscan e la sanificazione degli ambienti, sui quali si è già informato per un eventuale acquisto. «Dovremo abituarci a queste nuovo modalità di vendita, ma possiamo farcela - conclude - Dovremo molto probabilmente rivedere la gestione dei tempi, programmare di più visite e consegne per evitare sovraffollamenti in negozio e valutare anche l’orario continuato della nostra attività».

Anche Manlio Beltempo, titolare di Stilottica Beltempo a Palermo, in attesa che le istituzioni emanino un protocollo ufficiale per le attività commerciali su come ricevere la clientela, ha da tempo adottato, ispirandosi a quanto legge nei vademecum di ospedali e rsa, una serie di misure per tutelare clienti e collaboratori in vista della ripresa. «In negozio siamo sempre stati particolarmente attenti alla pulizia e alla igienizzazione degli ambienti e della sala refrazione, ma nella situazione attuale bisogna dare ancor più conto agli utenti finali su questo aspetto - spiega Beltempo - Abbiamo provveduto ad acquistare scorte di mascherine e guanti da fornire a chi entra in negozio. Per terra abbiamo posto adesivi con percorsi obbligati e indicazione della distanza di sicurezza da mantenere rispetto al banco vendita. Abbiamo, inoltre, predisposto un punto di attesa dove misuriamo la temperatura con un termometro digitale e posto un dispenser di gel disinfettante all’ingresso e flaconi nel resto del negozio, che è su due piani. Abbiamo, infine, acquistato una autoclave per gli occhiali che, oltre a quella a luce Uvc ha altre funzioni di disinfezione, nonché un nuovo dispositivo per la sterilizzazione a vapore secco a 180 gradi che può essere utilizzato per tutte le superfici e pure, mi hanno assicurato, per gli occhiali, calibrando la distanza del getto». Ma non è finita qui. Beltempo ha predisposto una sanificazione certificata, acquistato una pedana copriscarpa che riveste in pochi secondi le suole di chi entra in negozio e previsto una barriera decontaminante, ovvero uno di quei tappetini con la superficie appiccicosa che servono per rimuovere dalle suole batteri e polveri e si trovano, ad esempio, davanti alle sale operatorie o dai dentisti, da porre davanti alla sala refrazione. Per evitare le barriere di plexiglass, che invece saranno sulle lampade a fessura, il centro ottico si è poi dotato di visiere per tutti i collaboratori. «Inoltre, lavoreremo solo su appuntamento, turnando e allungando la fascia oraria e rendendola continuativa: siamo in quattro, il centro è su due piani e molto grande, ci stiamo attrezzando con un sistema di messaggistica per stabilire gli arrivi ed evitare assembramenti, sicché riusciremo ad accogliere circa 3 o 4 persone per volta - conclude il professionista siciliano - Infine valuterò se predisporre una via di ingresso differente da quella di uscita».

(red.)

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