Decreto rilancio: 55 miliardi per imprese, lavoratori, professionisti e commercio

Mercoledì scorso il Consiglio dei ministri dopo una lunga gestazione ha dato il via a 250 articoli: contributo a fondo perduto per attività fino a 5 milioni di euro, proroga della Cig da emergenza Covid-19, abolizione della rata Irap di giugno per le imprese fino a 250 milioni di fatturato, credito d’imposta sugli affitti industriali o commerciali e per la sanificazione, tra le misure più significative per il mondo del lavoro

Misure concrete e immediate di sostegno alle imprese e agli altri operatori economici con partita Iva, compresi artigiani, lavoratori autonomi e professionisti colpiti dall’emergenza sanitaria: è l’obiettivo dell’ultimo provvedimento elaborato dal governo per la ripresa delle attività post lockdown.
Le principali misure prevedono un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti esercenti attività d’impresa e di lavoro autonomo, titolari di partita Iva comprese quelle commerciali, anche se svolte in forma di impresa cooperativa, con fatturato nell’ultimo periodo d’imposta inferiore a 5 milioni di euro. «Il contributo spetta se l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 è stato inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019», precisa una nota del governo.
Altro argomento spinoso per il periodo di lockdown è stato l’affitto. La manovra istituisce un credito d’imposta del 60% dell’ammontare mensile del canone di locazione di immobili a uso non abitativo destinati, tra gli altri, allo svolgimento dell’attività industriale e commerciale o all’esercizio abituale e professionale dell’attività di lavoro autonomo. Il credito spetta ai soggetti con ricavi o compensi non superiori a 5 milioni di euro nel periodo d’imposta precedente.

La cancellazione della rata di giugno dell'Irap riguarderà tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. La norma dovrebbe produrre uno sconto intorno ai 4 miliardi di euro per due milioni di imprese e prevede l’esenzione dal versamento del saldo Irap dovuta per il 2019 e della prima rata, pari al 40%, dell’acconto Irap dovuta per il 2020. Rimane fermo l'obbligo di versamento degli acconti per il periodo di imposta 2019.

Tra le novità introdotte dal decreto figura anche la sanificazione, di cui riscrive le regole del bonus rispetto al precedente con il credito d’imposta per l’adeguamento dei locali al 60% e fino a 60 mila euro, tenendo conto anche della necessità urgente di semplificare le procedure. Vi rientrano mascherine, Dpi e prodotti detergenti e disinfettanti.

Due le tipologie di supporto da parte dello Stato per le imprese in base al fatturato. Per quelle sopra i 50 milioni di euro, l'intervento sarà attuato attraverso l'operazione patrimonio destinato, denominato Patrimonio Rilancio di Cassa depositi e prestiti. «Gli interventi avranno a oggetto società per azioni, anche con azioni quotate in mercati regolamentati, comprese quelle costituite in forma cooperativa, che hanno sede legale in Italia, non operano nel settore bancario, finanziario o assicurativo e presentano un fatturato annuo superiore a cinquanta milioni di euro», spiega la nota dell’esecutivo. Per le imprese da 10 a 50 milioni di euro dovrebbe applicarsi il cosiddetto pari passu, in cui lo Stato “accompagna” le ricapitalizzazioni private con somme analoghe a quelle messe dai soci.

Il decreto prevede, inoltre, bollette più leggere per tre mesi per le piccole e medie imprese. Il taglio, che vale 600 milioni, passa attraverso una rimodulazione delle componenti fisse della bolletta, come i costi di trasporto e gestione del contatore e gli oneri generali, per tutti i clienti non domestici alimentati in bassa tensione. L'intervento potrebbe riguardare 3,7 milioni di Pmi.

Scatterà dal prossimo 16 settembre e non dal 20 maggio la ripresa dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subìto cali di fatturato, rientrano tra le filiere maggiormente colpite o sono nelle province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia. Si potrà pagare in unica soluzione o dilazionando il versamento in quattro rate di pari importo a partire sempre dal mese di settembre.

Infine, la cassa integrazione ordinaria viene allungata di altre nove settimane arrivando complessivamente a 18, di cui 14 fruibili dal 23 febbraio al 31 agosto 2020 mentre altre quattro settimane potranno essere utilizzate dal 1° settembre al 31 ottobre. 

La manovra prevede a maggio un supporto di mille euro per i liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019: già beneficiari per il mese di marzo del bonus di 600 euro, viene loro automaticamente erogata un’indennità di pari importo anche per aprile 2020.

(red.)

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