Miopia rewind: un convegno interdisciplinare su questo deficit visivo… a ritroso

Quasi 150 professionisti, tra oculisti, ortottisti e ottici, hanno seguito l’evento organizzato il 20 giugno scorso a Francavilla al Mare, in provincia di Chieti, da Asto Abruzzo, la cooperativa locale di Optocoop Italia-Oxo, con il patrocinio di Aimo, di Siso e della Clinica oculistica di Pescara

«È la prima volta che Asto Abruzzo organizza un convegno (nella foto sotto) con la presenza della classe medica e il risultato è andato oltre le nostre aspettative: non tanto e non solo per il numero di iscritti, ma soprattutto per la loro partecipazione attiva e per le modalità con cui si sono alternati e svolti i vari interventi e le tavole rotonde sulle singole tematiche, coinvolgendo tutte le categorie professionali presenti, naturalmente nel rispetto delle competenze specifiche - spiega a b2eyes TODAY Lorenzo Servadio, presidente della cooperativa ottica abruzzese, la quale con tutto il suo Cda e il supporto della sede nazionale di Optocoop Italia, che aveva al tavolo dei relatori il suo numero uno, Giuseppe Basile, ha fortemente voluto questo appuntamento - Per noi era l’occasione di dare seguito all’incontro su visione e digitale, promosso nel novembre scorso, ma qui abbiamo fatto un salto di qualità in termini di interventi e contenuti proposti».

A “Miopia rewind”, nel cui board scientifico figuravano, tra gli altri, gli oftalmologi Leonardo Mastropasqua, Michele Marullo e Lelio Sabetti, si è dunque partiti dalla miopia in età adulta, analizzando le possibili patologie collegate o nate per una potenziale mancata prevenzione, andando di fatto a ritroso, fino ad arrivare a discutere della progressione miopica giovanile. «Sono stati circa 90 gli oculisti e gli ortottisti che vi hanno preso parte e una cinquantina gli ottici, da Abruzzo, Molise e Marche - dice ancora Servadio – Nutrita è risultata anche la presenza delle aziende, con un’ampia rappresentanza del mondo farmaceutico, oltre a quello oftalmico e contattologico».

Michele Marullo conferma l’esito positivo dell’evento. «Volevamo proporre un taglio diverso anche dal punto di vista organizzativo, lasciando molto spazio alla discussione, con un moderatore specializzato per ogni argomento trattato e con tutte le figure professionali coinvolte: in altre parole, una formula dinamica che ha saputo tenere alta la concentrazione della platea - afferma il direttore della Clinica oculistica di Pescara al nostro quotidiano – Abbiamo dato un esempio di come le varie categorie della vista e della visione possano coesistere, collaborando, cosa che facciamo già in Abruzzo».

L’oftalmologo ricorda, inoltre, come l’aver affrontato tutto l’aspetto patologico della miopia, dal foro maculare alle maculopatie, fino al distacco di retina, ad esempio, con le varie opportunità chirurgiche e parachirurgiche, ha permesso anche agli ottici di toccare con mano la peculiarità e la delicatezza di queste problematiche, evidenziando chiaramente il fatto che vanno gestite solo ed esclusivamente dall’oculista, meglio ancora se specializzato in un determinato campo. «Particolare interesse ha suscitato presso il pubblico l’aspetto preventivo, soprattutto in età pediatrica: si è discusso di lenti oftalmiche a defocus, di atropina e dei suoi differenti dosaggi, ma anche di un trattamento terapeutico come la luce rossa, ancora sottoutilizzato in Europa - precisa Marullo - Qualche contrasto in più l’ha generato l’ortocheratologia, che generalmente non trova grande apprezzamento presso la classe medica: tuttavia proprio il confronto interdisciplinare può aiutare noi oculisti a considerarla maggiormente e a rivalutarla, semmai non come prima scelta, fra i trattamenti a disposizione».

C’è la volontà da parte delle categorie coinvolte di riproporre questa tipologia e modalità di appuntamento anche in futuro, su una problematica visiva diversa, e sempre con uno spirito e un confronto interdisciplinari (nella foto principale, da sinistra: il conduttore delle tavole rotonde, Christian Binetti, con Giuseppe Basile e Michele Marullo).

Angelo Magri

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