«Durante la trasmissione televisiva “Le Iene”, andata in onda il 9 novembre, è stata pretestuosamente diffusa un’inchiesta dai toni e dai contenuti altamente screditanti per l’intera categoria degli ottici – scrive Riccardo Perdomi (nella foto) - Come Andom abbiamo constatato con piacere la ferma presa di posizione delle varie associazioni di settore che, come la nostra, hanno a cuore e tutelano l’onore e la reputazione di un'intera categoria professionale, che non può certo rischiare di essere compromessa agli occhi dell'opinione pubblica da isolati quanto discutibili comportamenti di singoli. In tal senso ci uniamo e supportiamo la vibrante protesta già espressa in questi giorni dalle altre Associazioni di Ottici».
«Tuttavia, abbiamo purtroppo dovuto altresì constatare che, ancora una volta, c’è chi ha ritenuto di dover fare dei distinguo, insinuando che la poca professionalità evidenziata dall’inchiesta de Le Iene sarebbe confinata ai punti vendita delle catene, ove gli operatori (invero anch’essi ottici come tutti gli altri) sarebbero indotti a comportamenti superficiali, e ciò a causa della necessità di raggiungere determinati target di vendita», aggiunge il presidente dell’associazione che rappresenta i gruppi nazionali della distribuzione succursalista, Salmoiraghi & Viganò, Randazzo e Avanzi. Secondo Perdomi, oltre a essere smentita dai fatti, «visto che tra gli ottici che hanno avuto un comportamento definito “corretto” c’era personale che opera in catene e tra gli ottici definiti “furbetti” c’era anche personale operante in negozi di ottica indipendenti», tale distinzione «è molto grave e ha un connotato chiaramente strumentale, che la nostra associazione non può tollerare in quanto falsa e gravemente lesiva dei diritti dei nostri associati».
«L’unica costrizione cui sono soggetti gli ottici operanti nelle catene è quella di partecipare costantemente a corsi di formazione e aggiornamento professionale per i quali le aziende associate ad Andom dirottano un’importante percentuale delle proprie risorse. L’unico impegno che viene chiesto è di prendersi cura dei propri clienti per costruire un rapporto di fiducia che duri nel tempo», conclude il presidente di Andom.
(red.)