«La pratica, l’esperienza e la manualità dell’ottico devono ""sposarsi"" con il know how nel fare l'esame della vista o il controllo della funzionalità visiva dell’optometrista, per offrire un valido servizio al nostro cliente. Ed è quanto mi ha spinto a svolgere sempre meglio e con passione questo mestiere, che ancora oggi continuo ad amare come il primo giorno». L’analisi è di Aldo Menozzi , 61 anni, una lunga esperienza iniziata appena quattordicenne, nel 1964, presso l’Ottica Trussardi di Milano e proseguita presso altri centri ottici di riferimento della città, da Aleardi a Vanzina, da Aspesi a Citti, fino al 1980, quando rilevò il negozio di via Washington dove ancora svolge la professione. La sua riflessione è lo specchio della sua attività quotidiana a fianco del figlio Alessandro, diplomatosi ottico e poi specializzatosi optometrista negli anni ‘90 presso la “Giuseppe Ricco” di via Soderini. «Quella scuola rappresentava la sintesi perfetta delle esigenze di formazione per gli ottici. L’attuale laurea in Optometria è sicuramente un obiettivo ambizioso per la professione, ma dev’essere supportata da una buona base di ottica perché formi giovani davvero all’altezza – affermano Aldo e Alessandro Menozzi (da destra nella foto) – In sostanza la figura ideale dell'ottica moderna è un optometrista che abbia delle belle fondamenta di ottico».
A.M.