«Il colpo dei soliti ignoti?»

«Per una serie di circostanze fortunate, o piuttosto per lo scrupolo degli uffici di segreteria della prima e quinta Commissione del Senato, la proposta di modifica n. 2.0.195 avente per oggetto “disposizioni in materia della professione sanitaria di ottico-optometrista” presentata dai senatori Tomassini e Saltamartini al DDL n. 2518 – “Conversione in legge del DL 29 dicembre 2010, n. 225, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative e di interventi urgenti in materia tributaria e di sostegno alle imprese e alle famiglie“ il cosiddetto “mille proroghe”, è stata, come risulta dal resoconto sommario n. 8 del 01/02/2011, dichiarata “improponibile”. Lo strumento e la modalità di inserimento nell’ambito di una legge contenitore quale il “mille proroghe” è indicativo dalla chiara volontà di agire di sorpresa e di nascosto. Si ritiene, da parte dei firmatari del presente comunicato, di dover evidenziare le conseguenze destabilizzanti per gli attori della filiera ottica – industria e distribuzione, il mondo della scuola e della formazione - che avrebbe provocato una sua, pur improbabile, approvazione. Il testo, per la verità mal scritto e organizzato, nel cui ambito si parla di “presente accordo” e non di legge (comma 3 – a) prevedeva: l’abrogazione del regio decreto del 31 maggio 1928 n. 1334 e dell’allegato B del decreto del ministro della sanità 3 maggio 1994; l’abrogazione dell’attuale sistema scolastico abilitante (DM 23 aprile 1992 – DM 28 ottobre 1992); il trasferimento del corso di laurea alla facoltà di Medicina e Chirurgia in collaborazione con quella di Scienze matematiche e fisiche e naturali; l’estinzione, di fatto e di diritto, della figura professionale dell’ottico abilitato su cui si è sorretta, fino a oggi, tutta la filiera ottica, sostituita da quella dell’ottico-optometrista laureato. In un congresso svolto all’inizio del 2010 fu affrontato il tema del profilo professionale dell’ottico e dell’optometrista, per la prima volta alla presenza di tutte le categorie economiche, associative, della istruzione e della formazione coinvolte nell’ottica. Nel corso del 2010, con la partecipazione di tutte le organizzazioni e le associazioni di categoria, furono organizzati una serie di incontri che consentirono di delineare una soluzione di principio, condivisa dalla maggioranza, che prevedeva la coesistenza della figura dell’ottico con quella dell’optometrista, operanti in ambiti scientifico/professionali ben delineati e compatibili. Rispetto a questa presa di posizione della stragrande maggioranza del mondo dell’ottica, questa iniziativa legislativa con quale legittimità e valenza rappresentativa si pone? È stata fatta assolvendo a quale mandato e di chi?» (nella foto Palazzo Madama). 
(red.)

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