«Forniamo lenti a contatto, non francobolli»

Le aziende produttrici e distributrici di lenti a contatto a ricambio frequente si trincerano dietro un fronte comune che dice «noi siamo obbligati a venderle soltanto a quei negozi che abbiano nel loro staff un ottico», sembra che l’escamotage sia facile da trovarsi (http://www.b2eyes.com/Lib/GoToContent2.aspx?IDCMS=276695d2-fd93-4db8-b771-ac93e9c77e46). «La piazza su cui io opero – denuncia Simonetta Cavallari dell’Ottica Cinti di Terni – è stata svalorizzata dalla concorrenza non proprio leale di una catena di affiliati che fa ruotare su tutti i punti vendita un esiguo numero di professionisti. In questo modo la legge è rispettata, ma il consumatore non è tutelato».
Come uscire da questo empasse? «Per sensibilizzare l’utente finale bisognerebbe realizzare una campagna massiccia di informazione – suggerisce Castro - Insomma le lenti a contatto non sono un giocattolo, anche le giornaliere necessitano di controlli periodici per tutelare la salute dell’occhio».
A.I.

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