Scuola italiana di ipovisione: il 70% degli iscritti oggi sono ottici

Lo evidenzia la struttura formativa attiva da oltre un decennio in questo ambito: il prossimo percorso prende il via il 28 settembre e avrà una ventina di partecipanti

Nel 2023-24 erano il 55%, lo scorso anno scolastico il 63%, ora siamo al 70%. È la percentuale degli ottici optometristi o laureati in Ottica Optometria che partecipano ai corsi della Scuola italiana di ipovisione. «Gli altri sono ortottisti od oculisti: è dunque significativo l’incremento dell’interesse da parte dei professionisti della visione nei confronti di una tematica che chiede risposte sempre più concrete e affidabili non solo nella componente clinica e riabilitativa, ma anche nella gestione pratica - afferma a b2eyes TODAY Giovanni Giacomelli (nella foto), presidente della Sii, che da quest’anno vede anche la collaborazione dell’Accademia di formazione in ottica e optometria per l’organizzazione degli iter formativi, il primo dei quali, per l’anno scolastico 2025-26, parte domenica prossima, con la modalità di tre incontri di due giornate l’uno. Il maggiore coinvolgimento di questa categoria, che storicamente si è interessata marginalmente agli ipovedenti, è un risultato importante per una serie di fattori: invia i propri clienti agli oculisti per avere la richiesta dell’ausilio che, a certe condizioni, è rimborsabile dal Servizio Sanitario Nazionale, sviluppa la collaborazione con gli ortottisti per la riabilitazione e fa crescere il business delle aziende specializzate».

La Scuola italiana di ipovisione è stata fondata nel 2012, ma i corsi sulla materia erano iniziati già nel 1998, in collaborazione con la clinica oculistica di Firenze e con Mario Zingirian, docente all’Università di Genova. «La Sii nasce tredici anni fa da un gruppo di ottici optometristi, ortottisti e oftalmologi che da tempo si interessavano di ipovisione soprattutto all'interno dell’associazione Prisma e che avevano notato come in Italia ci fosse una forte mancanza di formazione soprattutto nell'ambito della riabilitazione visiva: vi era anche la convinzione che la riabilitazione del soggetto ipovedente fosse un'attività profondamente interdisciplinare che coinvolge molte figure professionali, capaci di collaborare per il miglioramento della qualità della vita della persona affetta da patologie invalidanti della vista - dice ancora Giacomelli - Ai corsi base si sono via via aggiunti quelli avanzati e di approfondimento monotematici: sinora sono stati formati centinaia di professionisti e se negli anni le conoscenze e le capacità sulla riabilitazione visiva e sulla gestione degli ipovedenti si sono diffuse in Italia, fino a far diventare il nostro paese tra quelli all'avanguardia in questo campo, un po’ di merito è anche della nostra scuola».

Angelo Magri

Formazione