Coronavirus: occhi e contagio, le raccomandazioni della Soi

Poiché l’emergenza sanitaria mondiale obbliga a misure preventive per contenere i possibili contagi, anche in paesi come il nostro dove il virus non è circolante, la Società Oftalmologica Italiana ha diramato le indicazioni di sicurezza da mettere in atto a tutela dei medici oculisti, dei pazienti e di tutti gli operatori

«Gli occhi e in particolare la congiuntiva sono la diretta porta di ingresso per il Coronavirus che viene poi trascinato tramite le vie di deflusso delle lacrime all'interno del naso e gola - afferma in una nota Matteo Piovella, presidente Soi - La congiuntivite virale, sintomo precoce della malattia, resta difficilmente identificabile rispetto alle comuni e molto diffuse congiuntiviti». Per tal motivo il presidente Soi consiglia che chi è affetto da normale, generica congiuntivite indossi una mascherina e attui le normali consolidate attività di prevenzione. «Un'altra misura preventiva fondamentale è l'utilizzo di una salvietta e di un cuscino personale così come aumentare la frequenza del lavaggio delle mani - spiega Piovella - Divieto assoluto poi di toccare gli occhi con le dita così come avviene normalmente nel periodo post operatorio per i 650 mila pazienti operati di cataratta ogni anno in Italia».
Dopo una prima fase di cautela, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il livello di attenzione massima, il Coronavirus è un'emergenza sanitaria globale. Pertanto «la Società Oftalmologica Italiana ha allertato i 7 mila oculisti italiani, consigliando le misure preventive, molte delle quali sono già normalmente attuate per contenere il contagio tipico delle tradizionali congiuntiviti batteriche o virali, quindi le indicazioni di Soi sono principalmente diffuse per condividere le adeguate conoscenze e operatività con tutti i potenziali portatori di congiuntivite senza allarmismi, ma con l'obiettivo di prevenire forme di contagio», dichiara ancora Piovella.

Nel comunicato, inoltre, il presidente Soi sottolinea come la congiuntivite sia un disturbo molto comune e che, sebbene in Italia non esistano riscontri di diagnosi da congiuntivite virale da Coronavirus, questa tipologia è presente tra i pazienti cinesi colpiti in Cina dall'epidemia, quindi può essere presente come sintomo precoce tra i pazienti contagiati: il virus è trasmesso principalmente con modalità aerosol dalle goccioline della saliva e contagia le vie respiratorie ma, soprattutto, direttamente la mucosa congiuntivale. Per questo i medici oculisti e gli operatori sanitari devono indossare occhiali o maschere protettive e i pazienti le mascherine: procedure normali che adottano regolarmente i dentisti, ad esempio.

«Le nostre sono misure “contenitive”, poiché l’allerta mondiale obbliga a dedicare particolare attenzione e impegno alle regole necessarie per superare nel più breve tempo possibile la straordinaria e imprevedibile criticità, favorendo l'applicazione di tutti gli strumenti necessari di controllo e prevenzione del contagio», conclude Piovella.

(red.)

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