Coronavirus: Safilo e Luxottica chiudono gli stabilimenti in Cina

Le due aziende stanno seguendo le disposizioni del governo locale per arginare l’epidemia nel paese: lo stop delle attività produttive è previsto sino al 9 febbraio

Se in Italia il Coronavirus non ferma il settore, Mido 2020 compreso, il discorso è più complesso in Cina, polo strategico per l’occhialeria, sede di numerosi stabilimenti produttivi. Come da protocollo, sono sospese tutte le produzioni e anche le trasferte da e per la Cina, in attesa di nuove indicazioni dal governo centrale.

Le fabbriche Luxottica in Cina stanno attualmente prolungando il periodo di ferie legato al Capodanno cinese, posticipato fino a domenica 9 febbraio, in linea con le indicazioni fornite dall’amministrazione centrale nell’ambito del piano nazionale di contenimento del virus influenzale. L’azienda continua a collaborare con enti e autorità locali per dare supporto ed esprimere vicinanza ai dipendenti e al territorio di riferimento. Segue, inoltre, con attenzione le indicazioni delle istituzioni per pianificare la ripresa a regime delle proprie attività produttive. La piattaforma industriale del gruppo distribuita nel mondo consente comunque al gruppo di eyewear di garantire la flessibilità produttiva (nella foto). Luxottica ha, inoltre, sospeso le attività retail a Wuhan, dove è scoppiata l’emergenza, e nell’area circostante di Hubei. Ogni altra iniziativa nel paese sarà adottata in accordo con le decisioni del governo cinese e con l’evoluzione della situazione.

Stessa situazione anche per Safilo, che a Suzhou detiene uno stabilimento produttivo e uffici commerciali a Shanghai: i siti sono chiusi e dovrebbero riaprire da lunedì 10 febbraio.

(red.)

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