Pittura: i non vedenti possono ammirarla grazie al 3d

L’artista francese Quitterie Ithurbide offre alle persone con disabilità visive un'interpretazione tridimensionale in ceramica di opere pittoriche per permettere loro di capirle attraverso il tatto

Combattere l'esclusione dei non vedenti dal mondo dell'arte consentendo loro di toccare concretamente con mano quadri e dipinti famosi reinterpretati in 3d e collocati nei musei accanto alle opere originali. È il senso del progetto 3d Interpretation, ideato circa dieci anni fa da Ithurbide e nato dall’idea iniziale di “sottrarre” personaggi di pitture celebri dalla tela per farli esistere anche tridimensionalmente (nella foto, tratta da 3d-interpretation.com, la riproduzione de L'urlo di Edvard Munch). In seguito l’artista ha deciso di utilizzare lo stesso approccio per consentire ai non vedenti di scoprire da soli le singole opere d'arte, provando un'esperienza emotiva equivalente a ciò che le persone vedenti sentono guardando un dipinto.
Perciò nel 2010 ha seguito un corso di formazione presso il Cerrco, il Centro di ricerca e sperimentazione in ceramica della Haute école d’art et de design di Ginevra, in modo da imparare a padroneggiare la tecnica di lavorazione e l’uso di diversi smalti. La priorità del suo lavoro è, infatti, creare la rappresentazione tridimensionale del dipinto mantenendo le sue caratteristiche tecniche attraverso l’utilizzo dello smalto. Per la percezione tattile, la luce è rappresentata dalla moltitudine di trame nel materiale di modellazione e le aree più ruvide sotto le dita indicano zone scure sulla tela. I lavori di Ithurbide, di cui il primo è stato l’interpretazione in 3d dell'autoritratto di Van Gogh collocato accanto alla pittura al Musée d'Orsay, sono stati testati da persone di diverse età con vari gradi di disabilità visiva, per ricevere impressioni utili ad affinare la tecnica. L’artista tuttavia li espone anche non collegati ai dipinti, poiché considerati opere d’arte in sé.
(red.)

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