Progressive, le migliori alleate della terza età

Secondo la ricerca della British Medical Journal, infatti, il confronto tra lenti mono e multifocali penalizzerebbe queste ultime nell’utilizzo outdoor da parte degli over 65 (http://b2eyeschannel.whydotcom.it/Default.aspx?menu=MenuNews&IDDoc=6abf7081-d4f2-465e-bf23-4d223b902d32). «In realtà lo sviluppo di lenti progressive sempre più personalizzate riduce di gran lunga le distorsioni ottiche che si hanno quando si passa dalla visione da lontano a quella di lettura, permettendo all’occhio un facile adattamento – spiega ancora Polzotto a b2eyes.com - Naturalmente è necessario un iniziale periodo di adeguamento che viene sempre consigliato dall’ottico, proprio perché l’occhio deve abituarsi a questo tipo di lente. Se passato questo periodo i disturbi si protraggono, sarà necessario ridefinire con l’ottico l’esattezza della prescrizione, per evitare appunto qualsiasi tipo di problema».
La conclusione, quindi, è che, se usata in modo corretto, la lente progressiva risulta assolutamente sicura. «Il consiglio che possiamo dare al consumatore finale è quello di affidarsi al proprio ottico di fiducia per realizzare lenti di elevata qualità, diffidando da quelle a basso costo e segnalando qualsiasi disturbo anomalo possa presentarsi», afferma l’imprenditore veneto.
A.M.

Lenti oftalmiche