Gfk: consumi in frenata, ma cresce la Silver Economy

Massimo Barberis, presidente di Anfao Gruppo Lenti, ha scattato in occasione del Forum Presbiopia 2025 una fotografia del mercato attuale, tracciando le direttrici future dell'ottica e delineando un settore in trasformazione

Il clima di fiducia da parte dei consumatori a livello nazionale ed europeo continua a mostrare segnali contrastanti e le dinamiche dei consumi riflettono una serie di cambiamenti in atto. «L’analisi dei volumi rivela un elemento cruciale: l’ampia diffusione degli occhiali premontati in Italia, circa 8 milioni di pezzi venduti all’anno nel nostro paese, pesa sull’equipaggiamento pro capite di occhiali (si stima un numero inferiore a 2 per ogni cittadino italiano, contro i circa 2,7 per il resto d’Europa) e finisce per svalutare, nella percezione del consumatore, il prodotto professionale», ha spiegato Massimo Barberis alla luce degli ultimi dati GfK.

Si evidenzia in generale un peggioramento del clima dei consumi su scala continentale. «L’ultimo dato Istat disponibile ha registrato a fine settembre un lieve miglioramento dello 0,6% nella fiducia, ma il trend complessivo resta negativo - ha sottolineato il manager - Un fenomeno che non riguarda quindi soltanto l’Italia, ma l’intero scenario europeo».

Sempre nel contesto europeo, l’intenzione di spesa per alcuni segmenti, come l’healthcare, l’ambito nel quale opera l’ottica, mostrano indici positivi, mentre in Italia tale settore continua a soffrire leggermente, pur mantenendo il secondo posto. «In particolare, secondo i dati di GfK, nei primi otto mesi dell’anno le lenti oftalmiche si confermano sul mercato interno come il principale motore di crescita per i centri ottici e insieme alle montature da vista rappresentano addirittura il 70% del business complessivo, sottolineando quanto il settore resti fortemente ancorato al valore del gesto professionale dell’ottico, implicandone la capacità di vendita e relazionale con il cliente finale, proponendogli la soluzione visiva migliore», ha aggiunto Barberis.

Guardando ancora all’Europa, il comparto oftalmico appare leggermente più avanzato rispetto all’Italia che, tuttavia, quest’anno sta performando un po’ meglio rispetto ad altri paesi. «Tale ritardo è legato soprattutto alla scarsa comunicazione tra i diversi attori della filiera, più evidente, ad esempio, nel segmento delle progressive», ha precisato Barberis.

Sul fronte dei volumi, emerge che in Italia le catene intercettano circa il 12% del mercato, generando traffico nel punto vendita, percentuale sicuramente dovuta a una comunicazione maggiormente strutturata, a un rapporto migliore con la classe medica, insieme alla leva prezzo e a una esperienza d’acquisto superiore. «Questo canale si dimostra particolarmente efficace nell’attrarre i portatori di monofocali, con un prezzo medio di 87 euro, mentre il segmento delle progressive prosegue la sua crescita, con una penetrazione del 25% che equivale a un valore del 46% - ha detto ancora il manager - Decisiva, in questa dinamica, è perciò la leva del prezzo».

In questo scenario si inserisce con forza il tema della Silver Economy: entro il 2050 nel mondo ci saranno 1,6 miliardi di persone over 65. «La popolazione over 50-60 sta perciò prendendo un ruolo centrale nelle strategie del settore e, secondo le previsioni, rappresenterà il fulcro del business nei prossimi anni - ha concluso il presidente di Anfao Gruppo Lenti - Investire in queste generazioni, comprenderne esigenze e modelli di consumo, diventa quindi una priorità imprescindibile per chi vuole guidare il mercato anziché inseguirlo» (nella foto, da sinistra Massimo Barberis, durante il suo intervento, con Nicola Di Lernia).

Francesca Tirozzi

Lenti oftalmiche