Abusivismo professionale, ottico toscano assolto anche in secondo grado

Si tratta di Carlo Colombini: la sentenza è stata pronunciata il 28 ottobre scorso dalla prima Sezione penale della Corte d’Appello di Firenze e conferma quella di assoluzione emessa il 13 novembre 2023 dal Giudice del Tribunale del capoluogo toscano, che era stata appellata dalle parti civili Soi-Società Oftalmologica Italiana e Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Firenze

«Colombini era già stato prosciolto in primo grado “perché il fatto non sussiste” dall’imputazione di esercizio abusivo della professione medica ai sensi dell’art. 348 del Codice Penale - si legge in una nota di Federottica, diffusa da otticaitaliana.it - Il procedimento penale in parola era nato, come tanti altri che si sono instaurati sul territorio nazionale, da una denuncia della Società Oftalmologica Italiana, che da tempo pone all’attenzione dell’autorità giudiziaria il tema se sia consentito agli ottici utilizzare determinati strumenti, fra cui, ad esempio per tutti, il tonometro a soffio».

«L’assoluzione anche in secondo grado spero possa porre fine a un lungo iter giudiziario, iniziato otto anni fa, dopo le visite dei Nas nel nostro centro ottico di Firenze», commenta a b2eyes TODAY Carlo Colombini, attivo nel settore dal 1983 e che oggi conta 11 punti vendita tra la Toscana, Roma e Genova con l’insegna Botteghe Ottiche Colombini. Un percorso sicuramente impegnativo, ma che il professionista toscano ha affrontato anche nel nome dell’intera categoria. «Sono sempre stato rispettoso delle leggi in generale e, nello specifico, di quelle che riguardano la professione: in questa situazione ho sentito molto vicina Federottica, nelle figure del legale dell’associazione, Paolo Noli, che ha svolto un importante lavoro di coordinamento con l’avvocato Maurizio Albanese, il quale ha prodotto una difesa di alto profilo, e del presidente Andrea Afragoli, che nel suo intervento in aula come consulente della difesa ha dato prova di grande capacità sulla materia - aggiunge Colombini - Come imprenditori siamo concorrenti tra noi, ma quando si trova un punto che può essere di coesione, affrontando battaglie comuni per la professione e, soprattutto, nell’interesse degli utenti finali, bisogna seguirlo e dimostrarsi uniti».

Secondo Afragoli l’assoluzione nei due gradi di giudizio di Colombini è l’ulteriore conferma che quando queste cause vengono gestite da un team competente, che conosce a fondo l’argomento in questione, i risultati sono positivi per la categoria. «Ora l’auspicio è che, anche alla luce di tale sentenza e di altre simili, si possa arrivare a riconoscere con precisione i ruoli e le attività delle diverse figure professionali, non tanto per vie legali ma con un confronto serio e una discussione serena tra le parti coinvolte», dice il presidente di Federottica al nostro quotidiano.

Nessun commento invece, al momento, da parte dello studio legale della Soi, che attende le motivazioni della sentenza per eventuali decisioni o analisi al riguardo (immagine tratta da Freepik).
Angelo Magri

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