La formazione è educazione. È, dal punto vista del docente, la capacità di tirare fuori il meglio dai propri allievi. È quindi azione, offrire uno strumento immediato di cambiamento graduale. La formazione è soprattutto qualcosa in costante mutamento, un treno che parte mentre si arriva alla stazione con quello precedente. Quali sono quindi i suoi nuovi paradigmi per un soggetto adulto? Certamente la prossima tendenza della formazione avrà l’onore e l’onere di integrare le tecnologie evolute dell’AI, utilizzando metodi di apprendimento flessibili e brevi, come i micro-learning, ad esempio, che possano contaminarsi con la tecnica dell’intrattenimento. Come una serie tv che appassiona.
D’altro canto la formazione ha sempre avuto a che fare con la televisione. La trasmissione più popolare degli anni 60 fu Non è mai troppo tardi, un corso di istruzione popolare per il recupero dell'adulto analfabeta, curata sulla Rai dal maestro Alberto Manzi. Allora il tasso di analfabetismo era ancora elevato e i televisori stavano raggiungendo tutte le case degli italiani. Come internet oggi.
Nella formazione, grazie alle analogie l’insegnante può dare ai propri allievi importanti strumenti per aiutarli a ragionare attraverso le loro esperienze dirette. Eccone una applicabile dagli ottici ai neo-presbiti che si avvicinano alla prima progressiva: è come il passaggio dal cambio manuale a quello automatico in una nuova auto. Disagio alla prima guida, poi il piacevole convincimento di non poterne più fare a meno.
Sempre per analogia, la formazione è come la ricerca di una moneta persa sotto l’ombrellone, al mare: non sarà la fine del mondo per il suo valore, ma chi la smarrisce ha la sensazione di averne bisogno e addirittura di soffrire per la sua perdita. La cerca con le mani, le riempie e le svuota della sabbia. Soltanto affidandosi a caparbietà e astuzia, ad esempio adottando l’accortezza di non alzare troppa sabbia, alla fine è possibile recuperarla.
Così, a prescindere dalle tecnologie e dalle metodologie applicate, il formatore del futuro deve saper affiancare il proprio studente nella ricerca della moneta, supportandolo. Deve quindi aiutarlo a sviluppare la tecnica e la tenacia necessarie per poter cercare dappertutto e deve saper donare altre monete senza ricevere nulla in cambio. Perché nella vita, il trasferimento di valori non accetta pagamenti digitali.
Nicola Di Lernia