Cosa accomuna un famoso chef, un grande vino e la più attiva Fondazione Banca degli Occhi d'Italia? Potrebbe essere la premessa di un racconto giallo che ha però un lieto fine. Anche quest'anno in occasione di Santa Lucia, dopo la positiva esperienza di dodici mesi fa, questo trittico di eccellenze ha richiamato oltre cento commensali a Le Calandre della famiglia Alajmo per una cena di beneficenza a favore della ricerca della Banca degli Occhi del Veneto. La scusa, una bella scusa, era il vino prodotto dalla cantina Maculan per l'occasione: il Santalucia 2023 (nella foto), un Cabernet Sauvignon selezionato da un panel di degustatori, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni riunitosi lo scorso 29 ottobre nella sede dell’azienda vinicola a Breganze, in provincia di Vicenza. Poche bottiglie con etichette dipinte a mano dai giovani artisti di In.Perfetto, atelier che offre formazione e preparazione al mondo del lavoro, parte della Cooperativa Vite Vere Down Dadi di Padova, messe all'asta per donare energia alla ricerca sulla vista: il ricavato di quest’anno sosterrà infatti le attività del nuovo Ambulatorio Santalucia, il primo centro chirurgico inaugurato dalla Fondazione Banca degli Occhi del Veneto, dedicato alle persone affette da patologie rare, alla ricerca di nuove terapie e allo sviluppo di percorsi terapeutici all’avanguardia.
La Banca degli Occhi del Veneto è un'eccellenza nel panorama italiano della ricerca e della donazione della cornea. Diego Ponzin, il suo presidente, è stato parte lo scorso maggio del primo trapianto di cornea artificiale ibrida mai realizzato in Italia e il centro gestisce oltre quattromila cornee all'anno. Più di dieci al giorno.
Per queste e altre cose lo stesso Ponzin è stato insignito al Forum Presbiopia 2024 di Napoli del Premio alla carriera, per un percorso di soccorso a chi è meno fortunato nella vista. A volte, occorre riconoscere che la vista non è solo vederci meglio. È vederci.
Nicola Di Lernia