Astigmatismo e visione: quanto incide, gli effetti collaterali e come va gestito

Questo vizio refrattivo è al centro della sedicesima edizione del Convegno su Aggiornamenti in contattologia e ottica oftalmica: nella prima giornata si discute della sua misurazione e prescrizione e di come le lenti a contatto possono correggerne le forme irregolari

«Quest’anno affrontiamo la gestione degli astigmatismi regolari e irregolari, un tema non particolarmente dibattuto negli eventi congressuali, ma di costante attualità per la filiera della vista e della visione - spiega a b2eyes TODAY Giancarlo Montani, responsabile scientifico dell’evento di Monopoli, con l’organizzazione curata da Mery Veneziani - Anche in questa edizione avremo un lunedì mattina, secondo giorno del convegno, ripartito fra i tradizionali workshop monotematici e una plenaria, novità introdotta due edizioni fa, incentrata sull’effetto dell’astigmatismo e delle aberrazioni di alto ordine sul controllo della progressione miopica».

“Tecnologie innovative per la misura dell’astigmatismo ed effetti dell’astigmatismo sulla visione, sull’astenopia e sulla postura” è il titolo della sessione di apertura dell’appuntamento pugliese. «Evidenziamo che tipo di effetto questo vizio refrattivo determina non soltanto su come il soggetto vede, ma anche sulla sua accomodazione, sulla capacità di lettura e sulla postura: in pratica, affrontiamo la questione sia dal punto di vista della refrazione sia da quello dell’impatto sulle altre funzioni dell’ametrope astigmatico - rivela Montani - Intervengono sul tema José Manuel Gonzalez-Meijome, Silvio Maffioletti e la posturologa Alessandra De Luca, che sono alcuni dei relatori nazionali e internazionali previsti per le due giornate di lavori. A sua volta Matteo Fagnola analizza come l’astigmatismo possa essere alla base anche della sintomatologia astenopica e quindi produrre conseguenze pure sul cosiddetto Digital Eye Strain, ovvero lo stress visivo causato dall’utilizzo dei device digitali».

All’interno di questa sessione si passa successivamente ad analizzare le tecniche di misurazione, che possono essere condizionate dalle aberrazioni di alto ordine. «Oggi, con la strumentazione all’avanguardia di cui si dispone, si è in grado di determinare gli effetti di tali aberrazioni sulla misura dell’astigmatismo, come spiega Pedro Prieto - dice il responsabile scientifico del Convegno - Infine David Piñero Llorens parla di come interpretare i risultati di una topografia corneale del segmento anteriore e di una aberrometria. Dopo aver passato in rassegna gli effetti e la misurazione dell’astigmatismo, nella seconda sessione approfondiamo la gestione ottica delle forme regolari di questo vizio refrattivo: vengono analizzate le compensazioni sia con lenti a contatto morbide toriche, che possono essere anche multifocali per i soggetti presbiti, sia con soluzioni oftalmiche. In quest’ultimo caso spieghiamo come tradurre la misura dell’astigmatismo in una prescrizione che può prevedere una compensazione totale, parziale o con equivalente sferico, per una visione confortevole».

Successivamente Mo Jalie illustra come è possibile migliorare la qualità visiva attraverso la gestione sfero-cilindrica delle aberrazioni di alto ordine, mentre Andrea Ravizza parla di come viene ricalcolato l’astigmatismo nelle lenti progressive in posizione d’uso, con particolare attenzione quindi alla zona del vicino. «Questa sessione precede quella sulla gestione degli astigmatismi irregolari, che viene affrontata con un taglio interdisciplinare, offrendo così ai partecipanti un quadro esaustivo della prescrizione in merito a tale difetto refrattivo - sottolinea ancora Montani - L’oftalmologo Cosimo Mazzotta, docente all’Università di Siena, spiega le differenze tra un cheratocono e una semplice deformazione della cornea, mentre Renzo Colombo, ottico optometrista e docente all’ateneo di Padova, illustra come gestire gli astigmatismi irregolari utilizzando lenti a contatto gemellate o ibride. A sua volta Langis Michaud, docente all’Università di Montreal, in Canada, descrive alla platea come scegliere le caratteristiche delle lac sclerali in base alla toricità della sclera stessa e come ottimizzare il design della lente a contatto di fronte a una sclera torica. Infine con Fabio Carta, ottico optometrista, parlo dell’uso delle lac corneali negli astigmatismi irregolari, con particolare attenzione alla gestione del cheratocono» (nella foto, uno scorcio della platea all’edizione 2023 dell’evento pugliese).

Formazione