Sabato 26 ottobre, sciopero degli ottici che “s’indignano”

Chi aderisce e firma la petizione, con il modulo scaricabile dalla bacheca del gruppo, si impegna a tener chiuso il proprio negozio sabato 26 ottobre. La serrata vuole attirare l’attenzione delle istituzioni sostanzialmente sulla difesa del canale di vendita, legata alla professionalità del centro ottico. Il MOI, infatti, chiede che «venga vietata la libera vendita di tali dispositivi medicali, così come definiti dal ministero della Sanità, per quegli operatori commerciali che nulla hanno a che vedere con la professione di ottico e, quindi, privi dei requisiti necessari che garantiscono una corretta e idonea prestazione/fornitura», si legge nel manifesto dell’organizzazione, pubblicata in Facebook.
Non solo. La protesta fa emergere un elemento contrastante di questa figura professionale. «È contraddittorio che l'ottico optometrista sia obbligato all'iscrizione al ministero della Salute e al rilascio della certificazione di conformità del dispositivo medicale, per meglio tutelare la salute del cittadino, e poi permettere a chiunque, senza i requisiti necessari, di vendere tali dispositivi, spesso persino con la marcatura CE contraffatta – si legge ancora nel manifesto - Questa grave anomalia mette a rischio la salute dei cittadini e sminuisce la professionalità di questa importante figura socio-sanitaria che è l'ottico optometrista, impegnato quotidianamente nella tutela della salute visiva». Una protesta che, secondo le aspettative degli organizzatori, coinvolgerà anche i cittadini, a tutela del diritto alla salute visiva (nella foto, il volantino che verrà appeso alla serranda chiusa il giorno dello sciopero).
(red.)

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