La ricerca olandese, pubblicata su Neurology e realizzata dal Centro medico dell’Università Radboud di Nijmegen, ha individuato una gamma di sintomi oftalmologici in un campione di 848 pazienti affetti da Parkinson. Controllo oculomotorio ridotto, forte sensibilità al contrasto e alterazione della visione dei colori e un deficit delle funzioni visuo-spaziali sono quelli più riscontrati. Lo studio è stato condotto attraverso un questionario noto come Visual Impairment in Parkinson’s Disease Questionnaire, che si concentra su quattro aree: superficie oculare, intraoculare, oculomotoria e nervo ottico. Il campione è stato messo a confronto con un gruppo di controllo di 250 persone sane, entrambi con un’età media di circa 70 anni.
I ricercatori hanno così scoperto che l’82% dei pazienti riportava uno o più sintomi oftalmologici rispetto al 48% del gruppo di controllo: la secchezza oculare è il disturbo maggiormente riscontrato. Altri rilevati sono stati una compromessa sensibilità al contrasto e una riduzione della visione dei colori. Tra gli ulteriori sintomi segnalati si riscontra la diplopia, causata da un deficit nelle vie oculomotorie nel tronco cerebrale, nei gangli della base e nei lobi frontali. Come inoltre indicato dal sito dell’ateneo olandese, i ricercatori hanno scoperto che i problemi agli occhi hanno interferito con la vita quotidiana per il 68% delle persone con Parkinson rispetto al 35% delle persone senza la malattia. Poiché la maggior parte delle problematiche riscontrate sono potenzialmente curabili, Carlijn Borm, autore dello studio, ha sollevato l’importanza dello screening (immagine tratta da Freepik).
(red.)