L’ultima manifestazione in ordine cronologico è avvenuta sabato scorso (nella foto, tratta da corriere.it) e, come le altre delle settimane precedenti, ha causato numerosi disagi alle attività situate lungo il passaggio nella zona centrale del capoluogo lombardo. Resta inoltre l’incertezza sui mesi futuri, alla luce anche dell’evolversi della situazione pandemica a livello mondiale
Non era presente in negozio Fabrizio Crisafulli, titolare dell’omonimo centro ottico in Galleria del Corso, nel cuore di Milano. «Pur non essendo il nostro punto vendita nella zona di passaggio, le manifestazioni dei no green pass stanno provocando numerosi disagi - dice a b2eyes TODAY il professionista - Ad esempio, il mio team mi ha riferito che sabato scorso dalle 17.30 circa, ora di inizio del corteo dalla vicina piazza Fontana, scortato dalle Forze dell’Ordine, la clientela è sensibilmente diminuita, provocando un blocco dell’attività: l’impatto dunque è stato per noi significativo».
A differenza dei sabati precedenti, il 6 novembre il corteo si è snodato lungo corso di Porta Romana, su cui affaccia la storica Ottica Chierichetti, che ha anche un punto vendita a una cinquantina di metri, in largo della Crocetta, dove si è fermata la manifestazione. «Pensavamo di chiudere, ma non si è creata eccessiva tensione, i manifestanti intorno alle 18 si sono fermati davanti al negozio una quarantina di minuti cantando e scandendo cori: la gente era un po' titubante e timorosa, anche per la presenza delle Forze dell'Ordine in tenuta antisommossa e magari c'è stata una deviazione del passeggio abituale – racconta al nostro quotidiano Cristian Scotti, responsabile dei centri ottici dell'insegna - Per noi, che abbiamo una clientela fissa più che di passaggio, non ci sono state grosse ripercussioni se non un appuntamento spostato: naturalmente il discorso sarebbe ben diverso se dovesse accadere ogni sabato». La preoccupazione per i mesi a venire e il Natale alle porte per il professionista milanese è in realtà legata, più in generale, alla situazione globale. «La mia inquietudine nasce maggiormente dalla possibilità che ricrescano i contagi, da ciò che sta accadendo nel mondo - conclude Scotti - Il punto, in termini più ampi, non è tanto che la gente non viene in negozio mentre passa il corteo, ma che viene in momenti diversi dalle abitudini passate. Questo clima di insicurezza, di cui le manifestazioni sono una espressione, fa cambiare i modi e i tempi della clientela, bisogna trovare un'altra modalità per seguirla e un nuovo approccio per ricostruire una relazione di fiducia».
Anche chi ha un negozio non direttamente, ma solo marginalmente, toccato da tali manifestazioni mostra comunque preoccupazione. «Un paio di volte la situazione ha coinvolto il nostro centro ottico di viale Montenero: pur non avendo dovuto chiudere, abbiamo visto la gente correre frettolosamente e quindi impossibilitata a fermarsi - dichiara a b2eyes TODAY Amedeo Lissoni, titolare di Occhial House, che detiene anche un punto vendita in viale Abruzzi - Natale negli ultimi anni non è stato per noi motivo di richiamo come articoli da regalo: tuttavia, se a questi cortei si aggiunge la preoccupazione per il rialzo dei contagi o addirittura quella di tornare in zona gialla, la gente si scoraggia persino a venire a fare un occhiale da vista e questo non è affatto auspicabile, dato che siamo in una fase di lavoro ad alti e bassi, non ancora tornato ai livelli pre pandemia».
(red.)