Ximenes: lavorava, comunicava e innovava

Così lo definisce Mauro Frisani, contattologo torinese, già presidente Sopti, e allievo del professionista scomparso domenica scorsa. Ma sono molti i colleghi che lo ricordano a b2eyes TODAY come un personaggio di alto profilo dal punto di vista umano e tecnico

«Oltre che un amico, Aldo per me è stato un modello, un pilastro, in sintesi la storia della contattologia italiana: basti pensare che già nel 1960 andò nel Regno Unito ad aggiornarsi e ottenne una certification of optometry alla City University di Londra - dice ancora Mauro Frisani - La sua frase simbolo era: andiamo avanti. Fu il primo italiano iscritto alla Bcla, di cui non perse mai un congresso, perché amava aggiornarsi continuamente. La più grande influenza che ha avuto è stata sulla cultura delle lenti a contatto, perché informava mensilmente la classe medica sui risultati che otteneva e sugli aggiornamenti che svolgeva: in tre parole, lavorava, comunicava e innovava. Se nell’area di Torino sono cresciuti tanti bravi applicatori, il merito è soprattutto suo».

Secondo Marco Benedetti, Ximenes era «una persona particolare, di pochissime parole, solo quelle giuste, un uomo cristallino e sincero: lo chiamavi, gli esponevi un problema e lui te lo risolveva», racconta il professionista bergamasco, che conobbe il collega torinese a metà anni 90. «Il mio primo approccio con il mondo della costruzione delle lac, Rgp e morbide, è stato grazie a lui, tramite un’altra figura di riferimento nel segmento, Gianfranco Guerra, uno dei pochi laureati in ingegneria - dice Benedetti - La nostra idea era avviare uno studio di applicazione con annessa la produzione: Ximenes ci diede una mano, successivamente produsse lac anche per il nostro centro ottico e, a cavallo del nuovo millennio, distribuivamo le lenti che uscivano dal suo Optilab agli altri ottici».

Un signore, distinto e corretto, che non alzava mai la voce e si è dato molto da fare per la contattologia, con lo studio di applicazione e il laboratorio: così lo descrive Giovanni Tinti, titolare della TS Lac di Vittuone, in provincia di Milano. «Per me era un collega, ma anche un amico: insieme a lui e ad altri professionisti negli anni 80 abbiamo fondato a Firenze Copleco, consorzio con l’obiettivo di produrre un materiale per le lac Rgp: Aldo si è rivelato molto attivo in questa iniziativa», afferma l’imprenditore lombardo. Sulla scia di Copleco sarebbe successivamente nata Ancleco, l’associazione che oggi raccoglie i produttori di lenti a contatto di costruzione. «Ximenes è stato uomo all'avanguardia nel campo della contattologia, sempre presente ai vari Efclin (i congressi della federazione europea dei produttori di lac di costruzione, ndr) in giro per il mondo, per essere costantemente aperto alle nuove tecnologie: la sua perdita lascia un vuoto in tutti coloro che l'hanno conosciuto di persona o anche solo di nome, poiché è stato il decano dei costruttori di lenti a contatto - commenta in una nota Mario Giovanzana, attuale presidente di Ancleco - Dal dicembre 1985 è stato cofondatore e tesoriere di questo organismo e per me e per noi tutti la sua è una perdita grandissima».

Era invece poco più che ventenne Paolo Vitali, proprietario della Weis di Sesto San Giovanni, quando conobbe un già affermato Ximenes. «Nonostante la differenza di età parlava tranquillamente, in maniera gradevole e senza alcuna supponenza anche con un giovane come me - sottolinea l’imprenditore milanese - Da quando nell’88 avviai la mia azienda di contattologia, sono sempre rimasto in contatto con lui e lo chiamavo per avere dei consigli. Aldo faceva di tutto per essere sempre all’avanguardia e per migliorarsi: se c’era un tornio nuovo lo acquistava, se veniva a conoscenza di un programma nuovo voleva subito utilizzarlo» (nella foto, gentilmente concessa da Mauro Frisani, Aldo Ximenes).

A.M.

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