Sedici relatori hanno animato lunedì mattina l’evento che si è svolto nell’auditorium di Palazzo dei Congressi, parallelamente ai corsi di aggiornamento professionale del Progressive Business Forum, la cui plenaria si era tenuta il giorno precedente
Anche solo dieci anni fa era impossibile immaginare un convegno come L’Ottico che verrà. Davanti a uno schermo apertosi con la promettente scritta “Ieri, oggi, domani” si è parlato di quello che è stata, ma soprattutto di quella che è e sarà l’evoluzione dell’ottica. Come diceva il sottotitolo, tra moda, design, tendenze, innovazione. Nessuna retorica né operazioni nostalgiche ma un continuum incalzante con solide basi. A coordinare il tutto con domande pertinenti e curiose, rivelatrici di una grossa competenza in materia, Angelica Pagnelli, consulente di stile, retailist, esperta di tendenze eyewear.
Sono emerse le grandi possibilità e le strade che si possono percorrere nel settore, confrontandosi con chi le sta già percorrendo ma anche con chi, con la sua intuizione, ha dato il via più di quarant’anni fa a varcarle. Dalla figura dell’ottico imprenditore alla moda come fenomeno sociale, dal sempre più forte legame di design e ottica a quello pieno di promesse incredibili di ottica e tecnologia. Da come si può sfruttare l’online per la propria visibilità e per le strategie di comunicazione, fino alle tre testimonianze di ottici già interpreti del rinnovamento. Sul palco si sono avvicendate sedici persone, ognuna con un proprio bagaglio di competenze e qualche storia personale. Sempre lontana però dall’autoreferenziale fine a se stesso, bensì di servizio per gli ottici e in una prospettiva di lavorare bene insieme (nella foto, da sinistra, Gianni Forlini, Nico Caradonna, Luciana Ricciuti e Pagnelli).
Luisa Espanet