Tra i partner della nuova struttura (nella foto), costruita con criteri di risparmio energetico e sostenibilità e inaugurata al Lingotto il 9 dicembre, che ospita marchi e prodotti rispettosi dell’aria, dell’acqua e della terra, ci sono i due brand italiani dell’occhialeria Vista Eyewear e Barriqule
Terzo progetto imprenditoriale della famiglia Farinetti dopo UniEuro ed Eataly, Green Pea, come specifica un comunicato dell’azienda, «è il primo Green Retail Park dedicato al tema del rispetto»: il nome in inglese significa pisello verde e assume in questo senso un valore simbolico, poiché è rotondo come la terra e verde come dovrebbe essere il nostro pianeta.
Il complesso commerciale ha una superficie di quindicimila metri quadrati su cinque piani. Più di cento i partner, con un’offerta che spazia tra i settori Life, Home, Fashion e Beauty, cui si aggiunge l’Otium Pea Club, con spa, piscina e cocktail bar. «I partner Green Pea credono nella necessità di produrre e consumare in armonia con la natura e, allo stesso tempo, lavorano per costruire prodotti in linea con i principi di bellezza e originalità del made in Italy, con un obiettivo chiaro: portare la qualità green al più vasto pubblico possibile con un’offerta per tutte le tasche», aggiunge la nota.
Al secondo piano, quello dedicato al fashion, dove sono ospitati alcuni dei migliori marchi della moda sostenibile italiana e internazionale, trovano spazio anche gli accessori e tra questi gli occhiali. È presente infatti la bellunese Vista Eyewear, azienda di Alano di Piave, che nel corner dedicato agli occhiali sostenibili propone le proprie collezioni appositamente studiate. Si tratta di Essential, linea di montature realizzate in Rilsan, una bio-poliammide proveniente da materie prime rinnovabili di origine vegetale quali olii e semi, e Natural, con aste in beta titanio lavorate al laser, senza vernici né saldature, con trattamento ipoallergenico a basso impatto ambientale, con lenti in vetro che nasce da un mix di sabbie e, nella versione non polarizzata, è totalmente riciclabile. Nella stessa area si trova anche Barriqule, brand fondato ad Alba nel 2014, che ridà vita e forma alle barrique inutilizzate, ovvero piccole botti in legno impiegate per l’invecchiamento del vino, riciclando il rovere e trasformandolo in aste. L’azienda piemontese utilizza inoltre il bio-acetato per i frontali in modo da garantire un maggior rispetto dell’ambiente, materie prime di provenienza italiana e fa riferimento a una selezione di artigiani, cui affida le lavorazioni in outsourcing, di aree limitrofe, così da favorire una produzione a km zero.
Attorniato da più di duemila alberi, piante e arbusti, il building è stato progettato come un elemento sostenibile in ogni suo dettaglio, come un organismo naturale, in modo da permettere all’edificio di respirare e far respirare, in armonia con l’essere umano e con gli elementi naturali. Nel complesso sono declinati i concetti fondamentali della sostenibilità e del rispetto e dimostra l’efficacia della produzione di energia attraverso l’impiego di fonti rinnovabili che garantiscono alta efficienza e riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera. È infatti alimentato tramite pozzi geotermici, pannelli fotovoltaici e solari, elementi per la captazione di energia eolica e per il recupero dell’energia cinetica.
(red.)