Tiopto: un algoritmo per arrivare al ministero

Lunedì 17 settembre, presso l’università di Milano Bicocca, è stato presentato un nuovo step del progetto dell’organismo, che al momento riunisce sette associazioni, Ailac, Aioc, Albo degli Ottici Optometristi, Aloeo, Assogruppi Ottica, Federottica e Sopti

Centottanta punti, come i crediti formativi ottenuti dai laureati in Ottica e Optometria: è il requisito minimo richiesto ai propri associati dal sistema elaborato da Tiopto per avviare un progetto non solo di censimento della “popolazione” di ottici e optometristi italiani, ma per raggiungere un obiettivo preciso del neonato registro, ossia «il possibile riconoscimento professionale», hanno detto i vertici di Tiopto durante il meeting.
«Avere a disposizione la fotografia del proprio percorso formativo può rendere possibile la richiesta al ministero della Salute di applicazione della legge sull’equivalenza (con questo termine si intende un titolo di studio che ha pari valore di un altro per un fine specifico, ndr) - ha spiegato Andrea Afragoli (nella foto), presidente di Federottica, in apertura dei lavori – Pertanto il secondo step del progetto di Tiopto prevede l’inserimento nel registro del proprio curriculum da parte degli aderenti, che potranno così capire se hanno già raggiunto l’obiettivo dei 180 crediti o hanno necessità di corsi integrativi per accedere all’eventuale equivalenza».
Per arrivare allo scopo prefissato Tiopto ha stabilito internamente un complesso sistema di calcolo per generare il numero di crediti sulla base del proprio percorso formativo e professionale. A illustrare alla platea il sofisticato algoritmo, «in fase di finalizzazione», è salito sul palco Renzo Zannardi, già presidente di Federottica Milano Acofis. Le informazioni inserite a sistema sono autocertificate, ma «soggette a verifica», ha precisato Zannardi. Il punteggio indicato dalla piattaforma di Tiopto, cui è possibile accedere previa iscrizione a una o più associazioni facenti parte dell’organismo, include i crediti formativi derivanti dagli studi di ottica (che corrispondono a circa il 30% dei 180 crediti minimi richiesti), dai corsi di optometria, di cui è necessario indicare il numero di ore di frequenza che deve essere superiore a 600 (intorno al 40% dei crediti), altrimenti vanno integrate con ulteriori corsi in materia, dall’esperienza lavorativa (20% circa), «indicata in settimane, come calcolato dal sistema pensionistico – ha ricordato Zannardi - dai corsi di aggiornamento, maturati anche in occasione dei corsi Ecm un tempo obbligatori, cui si aggiungono altri crediti sotto la voce “vari” (15% circa insieme)».
Dunque, chi ha una laurea in Ottica e Optometria raggiunge automaticamente i 180 crediti. Chi non ha un curriculum sufficiente dovrebbe, per poter accedere alla possibile equivalenza, integrare i crediti con altri corsi formativi. Nell’ipotesi di una richiesta, «spetterà poi al ministero della Salute, che ha il potere decisionale e di valutazione, eventualmente modificare i punteggi», ha aggiunto Zannardi.
Contestualmente è stato introdotto il codice di condotta, anticipato nell’incontro di Tiopto che si è tenuto nel giugno scorso a Roma, un’autodisciplina che accomuna i vari operatori riguardo a «cosa si deve e cosa non si deve fare – ha detto lunedì a Milano Mauro Frisani, vicepresidente di Sopti – Si tratta di un documento suddiviso in 25 punti che descrivono i principi di buona condotta e delle buone pratiche professionali, definendo i comportamenti di riferimento che sono richiesti in ogni aspetto del lavoro professionale».
F.T.

 

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