L’organismo che raggruppa le principali associazioni sindacali, professionali e scientifiche dell’area ottica e optometrica interviene in merito alla lettera della parlamentare dei 5 Stelle, che sta alimentando un dibattito nel settore
«Siamo soddisfatti dell’interessamento dell’Onorevole Celeste D’Arrando in merito a un tema tanto importante quanto delicato per la nostra categoria», commenta a b2eyes TODAY Andrea Afragoli (nella foto), presidente nazionale di Federottica, a nome del Tavolo interassociativo. C’è, tuttavia, un però. E riguarda il fatto che la lettera di D’Arrando, intervenuta tra l’altro anche all’ultimo Congresso Aloeo, nel giugno scorso, insieme ad altri colleghi di partiti diversi, sembra tralasciare un aspetto fondamentale per la categoria. «Nel testo inviato a Quotidiano Sanità la parlamentare fa un corretto riferimento ai laureati in Ottica e Optometria delle sette università italiane, i quali, secondo la classe di laurea L30, entrano di diritto nell’Albo dei Fisici e dei Chimici, secondo quanto previsto dalla legge Lorenzin - dice Afragoli - In Italia, però, esistono alcune migliaia di professionisti della visione che, pur non laureati, oltre ad aver ottenuto il diploma abilitante di ottico, hanno seguito anche corsi di specializzazione in optometria o specifiche lauree internazionali, esercitando così questa professione in modo paritario, secondo la citata giurisprudenza». Da qui, dunque, per Tiopto la necessità di tenere in considerazione il cosiddetto pregresso o, in altri termini, di valutare le modalità per ottenere l’equivalenza di trattamento per tali professionisti rispetto ai laureati in Ottica e Optometria. «Questo è il principale obiettivo che si prefigge Tiopto: monitorare lo stato dell’arte della formazione degli ottici e optometristi italiani, laureati e non, così da avere un quadro completo e chiaro e da attivare tutte le iniziative di aggiornamento professionale utili a uniformare la categoria agli occhi del legislatore», conclude Afragoli.
A.M.
