Stiamo davvero tutti bene?

Nell’occhialeria nazionale l’export viaggia a gonfie vele, nonostante le paure che i venti cessino, mentre sul mercato interno ci sono segnali a valore più che incoraggianti. Non mancano tuttavia alcuni “ma”

I dati Anfao del primo semestre 2023 evidenziano un ulteriore passo avanti delle vendite di eyewear italiano all’estero, sebbene la stessa associazione sia cauta sui prossimi mesi. «Considerando le previsioni economiche complessive - cita il relativo comunicato - resta comunque prevedibile un rallentamento delle esportazioni nella seconda parte del 2023». Il 50% dell’export di occhiali è in Europa. I venti sul nostro continente in effetti non sembrano così favorevoli. Nell’interminabile confronto tra Italia e Germania balza agli occhi un articolo del Die Zeit apparso sull’internazionale di fine settembre, in cui si profila per Berlino uno scenario “da catastrofe imminente”. “Il benessere - secondo Die Zeit - non aumenta più, anzi comincia a ridursi”. Alcune importanti testate come Forbes descrivono la situazione della Germania come “il ritorno del grande malato d’Europa”. In questo paese oggi incidono, ad esempio, le difficoltà negli investimenti esteri e il peso maggiore dei carichi fiscali. Come un Gulliver sdraiato sulla spiaggia incapace di rialzarsi a causa degli infiniti lacci che lo avvolgono.

I sintomi della Germania sono simili a quelli dell’Italia, che ha a disposizione una macchina certamente meno potente. L’economia europea e mondiale oggi è fragile, molti paesi si stanno ripensando, consci che il benessere economico e sociale di tutti e non di pochi è un equilibrio da conservare a ogni costo. Pena il fallimento del modello attuale e la ricerca di uno nuovo che neppure la pandemia ci ha al momento offerto. Ecco perché anche i dati del canale ottico interno, elaborati da Anfao attraverso le rilevazioni di GfK, vanno analizzati con prudenza. Sempre nel primo semestre 2023 il sell out dei centri ottici italiani è aumentato in valore su tutti i comparti: occhiali da sole +4,5%, montature da vista +5,9%, lenti +4,3%. Eravamo abituati da tempo a performance positive solo sull’oftalmica e questo ci potrebbe far affermare che stiamo tutti bene. Eppure, ci sono alcuni “ma” da considerare.

I listini 2023 al pubblico sono stati generalmente ritoccati e forse già questo incremento potrebbe assorbire tutti i più del primo semestre. E poi: è possibile continuare a crescere sempre in valore e mai o molto meno in quantità? Non rischiamo di diventare commercianti del lusso, accessibile o quasi, a discapito di un ruolo sociale dell’ottico optometrista? Quello di dare a tutti la migliore soluzione possibile, non necessariamente la più cara, per poter dichiarare che l’Italia non è solo un paese dove si mangia bene ma anche dove si vede meglio.

Nicola Di Lernia

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