Si parla di esami da superare a partire da settembre, non solo per la politica. L’ottica nei primi sette mesi dell’anno ha fatto tutti i suoi compiti. I grandi eventi come Mido sono tornati, regalandoci un’inusuale edizione del Primo Maggio che ci ha riportato ai tempi del Portello e quindi agli inizi del tutto. Anche gli appuntamenti legati alle principali associazioni professionali sono ripresi, a legittimare il loro ruolo di comunità d’intenti o di specializzazione. Il settore è riapparso vivo nei suoi affluenti, grandi e piccoli, come non mai, certificando il fatto che nonostante non esista un movimento comune, è ancora in grado di badare a sé.
Questo è stato l’anno della miopia, soprattutto quella giovanile. L’ottico per la prima volta si è fortemente unito all’industria per sostenere, presso l’oftalmologo, un tema spinoso come quello della progressione miopica, di prassi di competenza medica e gestita attraverso farmaci e non lenti da vista o a contatto: si profila un matrimonio tra le soluzioni dell’oculista e quelle dell’ottico optometrista mai visto finora nell’oftalmica. È stato anche l’anno delle progressive, della sfida lanciata alla Spagna dal Forum 2022 di giugno: raggiungere in un triennio una nazione che ci assomiglia, ma che ha almeno quattro punti percentuali in più sulla penetrazione di questa tipologia di lenti. Tanta roba, in termini di fatturato e reputazione professionale. Abbiamo però perso un faro del nostro settore. Il Cavalier Leonardo Del Vecchio ha lasciato una dote, impegnativa per chi la riceve, ma estremamente stimolante: portare l’ottica nel metaverso e in una nuova visione del retail e dell’offerta. EssilorLuxottica ha appena annunciato un progetto con il Politecnico di Milano per una nuova generazione di wearable e fra pochi anni vedere potrebbe non essere più la stessa cosa.
Ma l’ottica è pronta da settembre a cavalcare l’onda lunga dell’industria dell’occhiale e dell’oftalmica? È pronta a gestire quella di un caos politico ed economico interni, oltre che una turbolenza internazionale tutta da scoprire? I buoni voti del primo semestre, per essere confermati a fine anno, devono saper rispondere a queste domande. Voi siete pronti?
Nicola Di Lernia