Si riparte dal re dell’ottica

Nella centralissima piazza San Babila la filiera dell’oftalmica italiana ha risposto all’invito di Fabiano Gruppo Editoriale per condividere i risultati finali del primo Progressive Business Forum di Firenze e aprire le danze per il secondo, a fine maggio prossimo

Condurre un tavolo come quello preparatorio del Progressive Business Forum 2020 è stato soprattutto uno stimolo personale. Già ricco di interlocutori nella prima edizione, tutti confermati, si è ampliato con altri attori dell’oftalmica, andando così a coprire la quasi totalità del segmento in Italia. La lente oftalmica meritava già da molti anni un evento dedicato esclusivamente a sé stessa. Un luogo dove poter parlare di tecnica e di innovazione, ma soprattutto di business: rappresenta oltre il 60% di fatturato di un centro ottico, è l’articolo a rischio zero perché si ordina sulla vendita e oggi rappresenta il faro tecnologico di un mercato che ha sempre più bisogno di novità in grado di distinguerlo dalla massa commerciale. Quindi il Progressive Business Forum 2020 sarà la degna cornice economica di un re spesso senza regno, con una regina - l’occhiale - esigente, spesso oltre i limiti della riconoscenza.

La prima edizione del Forum è stata particolarmente apprezzata sia dai suoi partecipanti sia dalle aziende stesse. Un sondaggio di gradimento ha confermato valutazioni particolarmente positive soprattutto verso gli interventi legati alle ricerche di mercato e le lezioni magistrali tecniche. Sul palco del Centro Congressi di Firenze si sono intrecciati tutti gli interessi di questo mercato essenziale alla vita del nostro settore: associazioni, industria, retail, esperti di business e dei numeri, accademici, medici oculisti, optometristi internazionali e, non ultima, anche una sottile ironia. Perché il comparto oftalmico è un po’ come la zia importante di famiglia, quella che viaggia e studia e che ritorna sempre a casa con qualcosa da regalare ai nipotini. Ma che soprattutto è amata e tenuta in grande considerazione dagli adulti del grande parentado dell’ottica.

La captatio benevolentiae che il retail chiede ancora alle sue aziende oftalmiche è la chiave di lettura di un’ottica che non c’è più, soprattutto nella contattologia e nell’occhialeria. All’oftalmica l’ottico domanda di far quadrare i suoi conti e persino i suoi eventuali errori di programmazione. Acquista la sua tecnologia a un costo ancora inferiore ai reali investimenti mantenendo il ricarico degli anni d’oro. Si permette di lavorare solo su un listino e solo su tre pagine di questo. Rimanda al mittente una lente non idonea per lui o il consumatore senza particolari aggravi, ma gratis et amore dei. Sempre l’ottico ha la possibilità di somministrare al cliente una seconda dotazione di occhiale, dopo il primo acquisto, favorendolo di una lente in omaggio con risultati ancora insufficienti. Ecco perché proprio l’ottico dovrebbe ascoltare attentamente quando questo ramo dell’industria lo chiama: il tesoretto della sua impresa, e la sua qualifica professionale, stanno principalmente nella preparazione, nella proposta e nella vendita delle lenti oftalmiche. Tutto qui.

Nicola Di Lernia

Professione