Si muovono anche le territoriali degli ottici

L’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi Venezia ha provocato preoccupazione e sconcerto anche tra autorità e figure istituzionali

Da un lato Comune, Regione e Governo si stanno organizzando per prestare i primi soccorsi e per predisporre le misure necessarie. Dopo la riunione di ieri, nella quale è stato annunciato lo stato di emergenza per Venezia, il premier Giuseppe Conte ha anticipato che per quanto riguarda le risorse ci saranno due fasi: la prima consentirà di indennizzare privati ed esercenti commerciali, rispettivamente fino a 5 mila euro e fino a 20 mila euro, che potranno essere erogati subito; nella seconda, invece, per chi ha avuto danni più consistenti, questi verranno quantificati e, in seguito a un’istruttoria tecnica, potranno essere liquidati anche in una misura maggiore.
Dall’altro lato anche le realtà istituzionali dell’ottica stanno mettendo a punto le prime valutazioni. Lo sta facendo Federottica Venezia, a nome della sua presidentessa, Anna Mior. «Stiamo monitorando la situazione dei colleghi colpiti dalla calamità (nella foto, tratta da Facebook, l'interno di Ottica Urbani sommersa dall'acqua) - afferma a b2eyes TODAY la professionista, titolare dell’omonima insegna di San Giorgio di Livenza, a circa sessanta chilometri da Venezia – Al contempo stiamo attivando la macchina degli aiuti».
Anche in ambito Urvoo, la federazione che rappresenta le territoriali di Federottica in Veneto, si stanno approntando le prime misure: come ha spiegato il suo presidente, il padovano Carlo Cavalli, a b2eyes TODAY, sono stati creati gruppi di messaggistica per mettere in contatto gli ottici della regione e decidere cosa fare per supportare i colleghi più danneggiati.
A Venezia, peraltro, l’alta marea non ha risparmiato case, studi professionali e altro ancora. Sempre nell’ambito dell’ottica, più fortunati sono stati in Barberini Eyewear, il ramo dell’occhialeria che fa capo all’azienda abruzzese di filtri solari: la sua sede, nell’area portuale in zona Santa Marta, ha fatto registrare una minore penetrazione dell’acqua, per il fatto di essere in un’area più elevata rispetto al resto della Laguna.
A.M.

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