Reverchon, un castello per i 40 anni

Il gruppo, che oggi conta 23 centri ottici di proprietà tra Valle d’Aosta, Piemonte e Lombardia, ha celebrato nelle scorse settimane l’importante anniversario con un evento dedicato a tutti i suoi collaboratori e alle loro famiglie

«Con questa serata al Castello di Desana, suggestiva struttura a pochi chilometri da Vercelli, abbiamo voluto soprattutto ringraziare i nostri dipendenti, che sono un centinaio, e un po’ tutta l’ottica, diventata in questi quarant’anni il nostro grande amore e la nostra grande passione, per quello che ci ha dato», spiegano a b2eyes TODAY Enrico e Paolo Reverchon, che insieme al cugino Luca guidano la società, valdostana di nascita ma vercellese d’adozione, giunta alla terza generazione con l’ingresso di Vincenzo, figlio di Enrico.
L’evento, che ha coinvolto circa duecento persone, è stato realizzato con la sponsorizzazione di Marchon e Marcolin. I quarant’anni dalla nascita dell’insegna ottica sono stati l’occasione, ma i Reverchon vantano una storia di oltre cent’anni tra fotografia e commercio di occhiali, e il loro nome figura addirittura già nel diciottesimo secolo. «Conservati nel museo di Morez in Francia, nel cuore di quello che sarebbe diventato il distretto dello Jura, abbiamo trovato dei testi che raccontano di come a fine 1700 alcuni produttori di lancette per orologi a pendola fornirono alle occhialerie di allora i materiali per costruire le astine degli occhiali – raccontano i due imprenditori ottici - La famiglia Reverchon, ai tempi produttrice di lancette per orologi, è citata tra le prime che le adottarono come astine per sorreggere gli occhiali sul naso. In seguito i Reverchon divennero produttori di occhiali e li commercializzarono in tutto il mondo».
Naturalmente la storia e il passato non sono tutto per i Reverchon. «Abbiamo in cantiere nuovi progetti, compresa la possibilità di aprire nuovi punti vendita, se si presenterà l’opportunità, e lo studio del mercato, oltre alla passione verso l’ottica che stanno già mostrando le prossime generazioni della nostra famiglia», concludono Enrico e Paolo (nella foto, da sinistra, Luca, Enrico e Paolo Reverchon).
(red.)

 

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