Il punto vendita, situato nella centrale via Calzaiuoli, che rappresenta il settimo flagship store dell’housebrand di Luxottica, dopo quelli di Milano, Bergamo, Roma, Verona e Venezia, ospita un’area completamente dedicata alle numerose possibilità di personalizzazione dell’occhiale, attuazione “phygital” di quella presente sul sito del marchio
Lo store fiorentino (nella foto), 120 metri quadrati che impiega otto addetti, di cui quattro ottici, è collocato in un edificio storico del 1800 e vuole valorizzare al meglio gli elementi classici della location fondendoli il più possibile con i tratti tipici e più contemporanei del brand. Sono stati perciò abbinati materiali di differente natura: ad esempio, è stato utilizzato il marmo rosso travertino unitamente al cemento e al ferro, che hanno invece una connotazione più moderna, mentre le pareti sono contraddistinte da una finitura effetto “rovinato”. I soffitti, a doppia volta e a cassettone, sono stati ripristinati e mantenuti nella loro forma originale, ma modernizzati nei colori istituzionali di Ray-Ban, il grigio e il rosso.
All’interno del negozio, la vera novità: il Custom Lab, una zona pensata in maniera completamente diversa, che per la prima volta entra a far parte dello store concept. «Si tratta della prima execution “phygital” del Custom Lab, che unisce alla classica piattaforma digitale per personalizzare gli occhiali, identica in termini di interfaccia utente e user experience a quella presente sul sito del brand, una presentazione di componenti fisici unica nel suo genere per design e varietà - spiegano a b2eyes TODAY da Luxottica - Una volta all'interno della stanza, interagendo con gli elementi disposti sulle pareti e con i vassoi presenti sul tavolo, come in un percorso esplorativo il cliente sarà messo nelle migliori condizioni per comprendere le infinite possibilità di personalizzazione offerte dalla piattaforma custom. Infine, il ledwall al centro della stanza presenta contenuti ad hoc sviluppati in grafica 3d per rendere l'esperienza ancora più unica e immersiva».
(red.)
