Costa troppo, non riusciamo a metterci d’accordo, chi fa cosa: sono probabilmente questi i principali ostacoli da superare in un mercato piatto da anni nei volumi, che fa dell’innovazione tecnologica e della sofisticazione dei materiali la leva per una vendita di maggior valore.
Con il supporto dell’intelligenza artificiale, ho provato a ipotizzare l’investimento necessario per una campagna nazionale su media tradizionali che riguardi la presbiopia incipiente. Per una comunicazione di tre mesi su un target over 45, utilizzando televisione, radio, stampa, affissioni e social media oltre che le vetrine (pensate a quasi diecimila centri ottici che diffondono lo stesso messaggio…) la stima è di 1,8 milioni di euro. Il target raggiunto sarebbe di 20-25 milioni di italiani, l’incremento della awareness del tema presbiopia avrebbe un’impennata del 40% e l’aumento del traffico verso i punti vendita aderenti potrebbe raggiungere il 15%.
Sono troppi 1,8 milioni di euro per la nostra industria? Allora proviamo a passare a una campagna social da 160 mila euro, meno di un decimo, con un costo di produzione tra i 25 e i 40 mila euro: il video istituzionale potrebbe essere visto da 4-6 milioni di presbiti con un engagement di 200-300 mila persone, che equivale al traffico verso il negozio, e un incremento del 35% della awareness del tema sul target presbite.
Sognare non costa nulla, certo. Ma a volte si può fare anche qualcosa di concreto. Il 24 ottobre al Museo del Falegname di Almenno San Bartolomeo, un’eccellenza italiana nell’arte del legno in provincia di Bergamo, condurrò un talk educativo per un centinaio di persone comuni che vogliono saperne di più sulla prevenzione visiva. Interverranno un medico divulgatore come Paolo Nucci e un ottico optometrista esperto come Marco Carminati. Questa esperienza “dal basso” verrà portata anche al Forum Presbiopia 2025 del 23 e 24 novembre a Bologna, per far capire quanta sete ha la gente di un verbo che non sia solo prodotto. Del resto, come affermava Abramo Lincoln, “con il sostegno dell’opinione pubblica, nulla può fallire; senza di esso, nulla può avere successo”.
Nicola Di Lernia