Elaborare una bozza di documento che accompagni il soggetto presbite nel passaggio dal centro ottico allo studio oculistico, da sottoporre alle principali società oftalmologiche e alle associazioni degli ottici optometristi per essere ratificato: è stato l’obiettivo numero uno dell’incontro di giovedì scorso, che ha visto come protagonisti esponenti dell’area ottico optometrica, della classe medica e dell’industria. «Molte delle persone che diventano pazienti degli oculisti vengono inviate a loro dai centri ottici: manca tuttavia una formalizzazione che accerti tale passaggio, da qui la necessità di un documento di accompagnamento che evidenzi, in maniera assolutamente neutra, i punti emersi dall’esame refrattivo - ha ricordato ai presenti Andrea Afragoli, presidente di Federottica - Aiutateci a far sì che i nostri clienti diventino vostri pazienti: è il messaggio che sottostà a questo documento di accompagnamento. In tal modo si farebbe qualcosa di straordinario, che attendiamo tutti da decenni». Nicola Di Lernia, curatore e conduttore del Forum presbiopia, che insieme al suo organizzatore, Ferdinando Fabiano, ha sintetizzato le ricerche di mercato commissionate a Toluna dal 2019 a oggi e, a proposito di tale documento, ha auspicato un sistema di tracciabilità, che potrebbe consistere in un Qr code in grado di raccogliere tutte le informazioni sul soggetto e sulla soluzione visiva suggeritagli.
Molto vivace la discussione attorno alle ulteriori opportunità per valorizzare la sinergia tra le varie categorie coinvolte, in funzione della salute oculare e del benessere visivo del presbite. L’oftalmologo Francesco Loperfido ha messo in evidenza la necessità di un messaggio congiunto all’utente che deve essere avvisato, alla stregua dei pacchetti di sigarette, della potenziale pericolosità di soluzioni correttive fai da te, come quella del premontato. Più prudente in tal senso il collega Danilo Mazzacane, per il fatto che comunque l’occhiale da lettura è riconosciuto dalle autorità competenti come un dispositivo medico. «Credo invece di più nel coinvolgimento delle associazioni dei pazienti e dei mass media, televisione in primis, visto anche il target dei presbiti - ha affermato Mazzacane - Gli oculisti devono inoltre capire che non esiste soltanto la chirurgia: molti infatti mostrano addirittura un certo sdegno a prescrivere gli occhiali, senza dimenticare la difficoltà delle strutture sanitarie ambulatoriali nel farlo, a causa dell’assenza in certi casi della strumentazione adeguata». L’ottico optometrista Roberto Pregliasco ha, a sua volta, sottolineato come il mondo oculistico non sia ancora pienamente consapevole delle opportunità offerte dall’industria in termini di multi equipaggiamento per la gestione del presbite, in base alle sue esigenze e allo stile di vita.
Un ulteriore tassello, dunque, si è andato ad aggiungere a quelli dei vari meeting interdisciplinari che si sono svolti in questo anno, culminati con il Forum presbiopia 2023, tenutosi lo scorso novembre a Napoli, proseguiti con il Congresso Aimo e a Floretina, ponendo nuove basi per il progetto.
Dal confronto del 21 dicembre è emerso che tale impegno non si fermerà qui, ma continuerà nel 2024 attivando un circolo virtuoso, in primis in occasione di Mido ai primi di febbraio: durante la manifestazione fieristica saranno svariati gli appuntamenti presso l’Otticlub che daranno altra linfa alla collaborazione tra le diverse categorie professionali. In particolare spicca quello di domenica 4 febbraio con i referenti di Federottica, Anfao Gruppo Lenti, Aimo e Siso e, per la prima volta, anche Aiorao, l’Associazione italiana ortottisti assistenti in oftalmologia. La collaborazione proseguirà con eventi dedicati sia al Congresso Aiccer, dal 7 al 9 marzo a Roma, sia, sempre nella Capitale, dal 18 al 20 aprile, con il Congresso Siso (nella foto, da sinistra: Afragoli, Marco Barilli di Toluna, Di Lernia e Fabiano).
A.M. e F.T.