Pier Giuseppe, uno spirito gentile appassionato della sua professione

Così i colleghi ricordano De Carlo, scomparso a inizio gennaio. E al cordoglio si associa pure il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

«Con lui, la storia bella del commercio cittadino perde un altro dei suoi protagonisti, un volto amico per tanti trevigiani che hanno avuto l’occasione di essere suoi clienti o anche solo di scrutare le storiche vetrine di Via Manin (nella foto, tratta da Google Maps) - scrive Zaia in un post sulla sua pagina Facebook - Mi auguro che il prezioso patrimonio di onestà, professionalità, esperienza, amore per l’occhialeria di De Carlo possa non essere disperso».

«Era una brava persona, a livello umano e professionale, nonostante le difficoltà che la vita gli ha riservato, in particolare la morte della moglie in un incidente stradale: dopo questo episodio si era parzialmente allontanato dalla vita pubblica della nostra città e della nostra professione, ma aveva continuato il suo lavoro di ottico optometrista con passione e competenza - racconta a b2eyes TODAY Giorgio Rocchi, presidente di Federottica Treviso - Il padre Antonio, che aveva iniziato l’attività oltre settant’anni fa, è stato tra i pionieri dell’ottica trevigiana, insieme a colleghi come Bottegal, Capello, Frescura o Vascellari, ad esempio: i De Carlo venivano dal Cadore e sono sempre rimasti legati al territorio, sia a quello di origine sia a quello di adozione. Sarebbe davvero un peccato se il lavoro e la tradizione portate avanti per tanti anni da Pier Giuseppe, in una zona storica come via Manin e per il prestigio che aveva la sua insegna, non potessero proseguire».

Renzo Colombo, attuale presidente di Federottica Padova, è stato docente di un giovane De Carlo alla scuola regionale di optometria, nata a Calalzo di Cadore, trasferitasi poi a Lozzo, dove lo stesso Pier Giuseppe ha insegnato, e conclusasi con il College di Verona. «Ha contribuito a portare il sogno dell’optometria in Italia: siamo stati insieme negli Stati Uniti per frequentare corsi di aggiornamento e per conoscere meglio questa disciplina – dice Colombo al nostro quotidiano - Tra i pionieri di allora, era una delle persone più con i piedi per terra e realiste, molto valido sia come studente sia come collega, senza però aver mai perso la modestia e una serenità di fondo».

Uno spirito gentile: così lo definisce Anto Rossetti, suo compagno di studi prima e collega poi. «Aveva una forte passione per l’ambito sanitario, tanto da aver iniziato anche gli studi di medicina, che si è progressivamente trasformata in grande dedizione soprattutto per l’optometria e la cura delle persone», afferma Rossetti a b2eyes TODAY.

A.M.

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