In occasione del convegno L’Ottico che verrà, che si è svolto il 1° luglio a Firenze, sono saliti sul palco anche tre professionisti della visione: Nico Caradonna, Gianni Forlini e Luciana Ricciuti, che hanno condiviso con i colleghi il loro modo innovativo di dare valore alla propria attività cavalcando il cambiamento
L’obiettivo dell’evento era proprio creare interesse intorno al nuovo modo di essere imprenditore in ottica e aprirsi a una nuova visione, che consenta di fare il salto di qualità. Ecco perché si è deciso di concludere la mattinata di interventi con le testimonianze di quei professionisti che stanno già attraversando il futuro e che con il loro contributo ispirano il mercato a ricercare, oltre la competenza, un modo nuovo di conquistare la stima dei propri clienti e il consenso del target di riferimento. Questi ottici sono stati denominati trendsetter, termine che indica chi stabilisce un trend, nella moda, nell’arte, nel costume in generale, con il chiaro intento di far percepire al pubblico l’importanza del ruolo di chi traina il mercato senza subirlo, senza esprimere disapprovazione per le catene, senza schierarsi contro l’e-commerce, senza timore di essere “copiato”.
La prima è stata Luciana Ricciuti, titolare dell’omonimo centro ottico di Lavello, in provincia di Potenza, che ha parlato del suo modo di presentare il negozio utilizzando due piazze: una fisica, la vetrina, curata attentamente e in linea con l’intero progetto di comunicazione, e l’altra virtuale, rappresentata da Facebook, Instagram e sito web. La vetrina diventa così un contenitore in cui gli occhiali sono protagonisti e ogni allestimento viene raccontato dal blog, con la possibilità di creare un evento con cui coinvolgere anche i propri clienti.
Nico Caradonna, l’Ottico del web, pioniere della comunicazione efficace social attraverso una coerente espressione dell’immagine del professionista e del negozio, ha evidenziato l’importanza dell’utilizzo di testimonial che rappresentano i valori del brand, facendo emergere quanto sia fondamentale costruire valore attraverso il valore di chi ha scelto il centro ottico e di chi vi lavora. Caradonna ha mostrato come il suo negozio di Modugno, a qualche chilometro da Bari, benefici di una comunicazione allargata, in cui il proprio personale, le persone comuni fidelizzate e i potenziali clienti o i personaggi noti sul web diventano protagonisti del centro ottico. Il processo viene attivato attraverso il racconto di un’esperienza di visione a tutto tondo. Il focus è stato sulla narrazione, che utilizza tutti gli strumenti, come ad esempio i video da veicolare online, per raggiungere gli obiettivi descritti.
La sessione si è conclusa con l’intervento di Gianni Forlini, titolare di due punti vendita a Ravenna, che ha trattato di tecnologia, innovazione e persone. Il professionista, che ha da tempo istituito l’uso di monitor inseriti nei tavoli di vendita, videocentratori e vetrine digitali, ha sottolineato come tutte le tecnologie debbano promuovere innovazione, anche attraverso una consapevole creazione di servizi distintivi. Ha inoltre condiviso con la platea l’importanza di utilizzare strumenti efficaci e moderni per scopi di engagement, fidelizzazione e cross-selling. Di qui l’idea di dare vita a un hub creativo, con una sede fisica adiacente al negozio, che diventerà nei prossimi mesi un punto di incontro per clientela, colleghi, fornitori, per uno scambio di idee e di formazione, un laboratorio per aumentare la cultura dell’occhiale come ausilio visivo e accessorio moda.
Una bella sfida quella lanciata dagli ottici trendsetter: sta già richiamando l’attenzione di numerosi colleghi, creando una necessità di aggregazione e singolare condivisione, che è stata celebrata dopo l’appuntamento di Firenze anche attraverso i social (nella foto, da sinistra, Forlini, Caradonna, Ricciuti e Pagnelli sul palco de L’Ottico che verrà).
Angelica Pagnelli