Occhial House: l’eyewear incontra la scienza

La contaminazione tra arte, design, cultura, tecnologia nella moda ormai è un punto fermo, si estende agli accessori, ai gioielli e anche gli occhiali. E in questo caso si lega pure alle percezioni visive. Ne è una dimostrazione la collezione Siens Eye Code presentata mercoledì scorso a Milano presso lo storico centro ottico

A fare gli onori di casa, oltre a Nunzia e Amedeo Lissoni, fondatori dello storico quarantenne negozio di viale Abruzzi insieme a Franco Bertossi, Stefano Russo ideatore e progettista del marchio di eyewear con il fratello Roberto. Da vedere, oltre a una quarantina di modelli, sia da vista sia da sole, in acetato e in metallo, colorati e non, alcune sculture (nella foto), ovviamente sul tema del vedere. Come la più grande all’ingresso, già esposta durante il Miart 2014 a Palazzo Isimbardi, che racchiude e racconta la filosofia di Siens. E cioè l’occhiale come strumento “che si pone come ponte tra mondo interiore ed esteriore, tra l’occhio e la realtà”. Rispondendo a molte, ma non a tutte le domande, come dice quell’interruzione in uno dei rami della scultura. Accanto a questa, altre più piccole, costituite da un piatto con al centro un paio di occhiali, con microscopiche lenti inserite su elementi tubolari e piccoli cannocchiali a sostituire le lenti. «Tra l’altro uno di questi eccentrici modelli è stato indossato in concerto da Lady Gaga», racconta a b2eyes TODAY Amedeo Lissoni.
Il punto forte della collezione, però, non è solo il design innovativo e d’effetto, ma la cura dei dettagli, l’alta tecnologia, la ricerca dei materiali. Lo confermano i tre brevetti, uno per la cerniera, uno per il sistema di montaggio e il terzo per il packaging integrato all’occhiale. La collezione Siens è in vendita, con una vetrina dedicata, oltre che in viale Abruzzi, nell’altro Occhial House in viale Monte Nero, di più recente apertura e specializzato in marchi di nicchia e dal design sofisticato.
(Luisa Espanet)

 

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