Miror: il ritorno di Sacilotto sarà una “meraviglia”?

È questo il nome dell’insegna che l’ex manager di Randazzo e GrandVision Italy aprirà il 27 luglio a Milano, in Galleria Passerella, dove sorgeva l’ultimo negozio di Elio Fiorucci

Duecentoquaranta metri quadrati di estensione su due livelli e otto collaboratori, tutti ottici diplomati. Ma soprattutto un negozio, «che vuole suscitare meraviglia, come ricorda l’etimologia latina del verbo miror», anticipa a b2eyes TODAY Luca Sacilotto (nella foto). Un punto vendita con una base neutra, nessun elemento strutturale di arredo di grande caratterizzazione, aspetto ritenuto già ampiamente inflazionato sulla piazza milanese. «Ma se il palcoscenico sarà neutro, la strada della personalizzazione che intendiamo percorrere è quella dell’arte – rivela ancora Sacilotto – Seguiremo, infatti, le tendenze artistiche di Milano e non solo, cambiando ogni 3 o 4 mesi scenografia all’interno dello store: dagli elementi grafici e cinematografici della prima era analogica, ad esempio, all’omaggio il prossimo autunno allo stesso Fiorucci e ad Andy Warhol, con una caratterizzazione pop. Anche il prodotto si allineerà a queste tendenze: per il 40% proporremo un assortimento trendy, all’insegna del design, dell’artigianalità o delle libere interpretazioni, per un altro 40% avremo un prodotto mainstream ma con un lavoro di selezione su occhiali di qualità, mentre il restante 20% sarà costituito da private label ma in versione tailor made»
Il flagship di Salmoiraghi & Viganò di San Babila, il primo Ray-Ban store sulla medesima piazza: Miror avrà vicini di casa tanto importanti quanto competitivi, per citare solo i due esempi più significativi. «Pur rispettando tutte queste realtà, noi facciamo un mestiere diverso – afferma Sacilotto – Miror rappresenta, di fatto, un progetto pilota: la società che lo gestisce, Nova Optical, è interamente di mia proprietà e voglio trasferirvi le esperienze professionali che ho maturato. Sono infatti convinto che l’ottica abbia bisogno di qualcosa di nuovo, ecco perché vogliamo crescere, ma esclusivamente con rapporti di partnership con imprenditori sul territorio decisi a sposare questo progetto e in grado di proporre un’identità nuova, la più efficace nel rivolgersi all’area di cui fanno parte». Tant’è che già a settembre verrà inaugurato un altro centro ottico, stavolta a Bologna, ma con caratteristiche ben diverse da quello di Milano. «Sarà un negozio più borghese, più bolognese, con un’insegna diversa - spiega ancora l’imprenditore - Non vogliamo punti vendita o assortimenti uguali dappertutto, come ha invece generalmente fatto il retail ottico negli ultimi anni. Il nostro obiettivo è essere riconosciuti dal cliente finale come centri indipendenti, molto vicini ai suoi desiderata».
A.M.

 

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