L’Italia della salute non se la passa bene. Soprattutto con i tempi di attesa delle visite specialistiche e la loro accessibilità economica. Secondo l’edizione digitale de Il Sole 24 Ore del 15 marzo scorso, “il pessimismo e la percezione di incertezza si riverbera anche sulla salute e sul benessere personale: il 37% segnala un incremento dei livelli di stress, mentre ben il 12% ha rimosso la salute come priorità assoluta. E proprio quando si parla di salute, il solco tra Italia e resto del mondo diventa un abisso: solo il 17% dichiara di attendersi di essere più soddisfatto della propria condizione fisica entro la fine del 2023, una percentuale che è meno della metà rispetto a quella globale”.
In questo senso il bonus vista di 50 euro può definirsi una goccia nell’oceano, ma, come ricordano le parole di Maria Teresa di Calcutta, senza di essa l’oceano avrebbe una goccia in meno. Il provvedimento ha il pregio di aver acceso i riflettori sul tema della vista, che spesso non è messo a fuoco dalla politica.
Il bonus ha a che fare con l’acquisto dell’occhiale completo o delle lenti a contatto. Di visite oculistiche non se ne parla. Stretto tra i tempi d’attesa del pubblico e la spesa da affrontare nel privato, il mondo oftalmologico rischia di apparire sempre più distante dalla massa delle persone. Vanno notate però due iniziative, diverse per la loro origine ma simili per gli obiettivi finali. La Fondazione Banca degli Occhi del Veneto Onlus, un’eccellenza italiana nella gestione dei trapianti di cornea, con il sostegno del Rotary e insieme ai cardiologi ha realizzato tre tappe sul territorio veneziano offrendo visite gratuite per la prevenzione del cheratocono: con la presenza di un oftalmologo e di un ortottista ha visto moltissime persone mettersi in fila nelle principali piazze di Mestre, Noale e Dolo. «Un bagno di folla, stupita e contenta dell’opportunità offerta loro», come afferma a b2eyes TODAY il direttore della comunicazione della Fondazione, Enrico Vidale, convinto che la prevenzione su strada funzioni persino meglio che all’interno delle strutture pubbliche dedicate, grazie a un progetto articolato e interessante, sia per il contributo del Rotary locale sia per la collaborazione con altri specialisti di prevenzione come i cardiologi.
È di pochi giorni fa, invece, la dichiarazione del presidente Soi di una “carovana” in tre importanti città italiane con data da definire. Di fatto si tratta di un modo per sostenere l’iniziativa del bonus vista, perché, se da un lato è comprensibile che la classe medica debba ritagliarsi un ruolo in tale contesto, è altrettanto accertato che la presenza di un’iniziativa locale di screening e informazione visive vada a vantaggio anche dei centri ottici del territorio. L’imbuto dei tempi di attesa o addirittura di rinuncia per le visite oculistiche, infatti, ricade negativamente pure sul traffico di ricette mediche nei negozi di ottica e sulla qualità degli occhiali, generalmente più performanti se preceduti da controlli specialistici. Nessuno oggi si salva, e cresce, da solo.
Nicola Di Lernia