L’ultimo anno dell’ottica? Come un film

“Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po’... Da quando sei partito, c’è una grossa novità…”, cantava Lucio Dalla nel 1979. Siamo alla fine di luglio e questo quotidiano si appresta a sospendere, per la pausa estiva, il suo ottavo anno di attività

Se volessimo accompagnarla con una conformata sceneggiatura per un ipotetico cinevacanze dovremmo scegliere gli attori, tracciare i bilanci e preconizzare il futuro. I protagonisti più presenti sul palcoscenico ottico-optometrico sono stati certamente le scuole, sempre più strutturate e appetibili in sana competizione tra loro; l’industria, con un duopolio minaccioso che suscita nuova attenzione e continui cambi di scena; i gruppi, non più semplici catene di acquisto ma soggetti forti in grado di declinare le sfumature del presente; e finalmente le associazioni, rivitalizzate negli ultimi tempi in un dialogo frizzante e dinamico. Se la sceneggiatura prevedesse gli episodi vedremmo tracciare bilanci positivi e incoraggianti mostrando con soddisfatto orgoglio le apertura di nuove succursali formative - a Milano, Roma, Bari - e consolidamento delle storiche con le new entry della civica di Milano e di Bergamo; assisteremmo all’annuale mostra-mercato milanese, sempre più internazionale e sfavillante di successi di pubblico e investimenti; dovremmo registrare il peso economico e sempre più politico di magmatici gruppi di professionisti, anche stranieri, in ramificato possesso del territorio e in grado di offrire bouquet di vantaggi sempre più completi; e vivremmo le speranze e le apprensioni dell’inaspettata TIOptO nata da una nuova intesa tra associazioni.  
Ipotizzare il futuro dipende dalla personale disposizione d’animo e per quanto mi riguarda “io mi sto già preparando, è questa la novità”. Buona estate a tutti.
Sergio Cappa

 

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