L’Italia che non “crolla”

La tragedia del Ponte Morandi a Genova continua a sensibilizzare le firme della nostra testata

“Genova divisa in due dal crollo del ponte Morandi…”, Crollato il ponte sul Polcevera…”, “Improvviso crollo del ponte Morandi…”. La mattina successiva al 14 agosto scorso e per i giorni a seguire è stato un rotolare inarrestabile di annunci simili, con l’enfasi di essere sempre la prima edizione straordinaria. L’etimo di crollare, come di scrollare, è dal latino tardo conrotulare e nel tempo ha assunto, e assume, declinazioni diverse: aulico in Dante “Sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti” racconta Guido da Montefeltro nel V canto del Purgatorio della sua Divina Commedia; mesto in Leopardi “Ed erba o foglia non si crolla al vento” nel XVI canto de La vita solitaria; barocco in Carducci “Soffia il vento, crolla la rama” nelle Rime del 1857; ma anche storico-didattico quando spieghiamo che l’Impero romano crollò sotto l’urto dei barbari; disperante-finanziario quando ci sentiamo dire in banca che è crollato il prezzo dell’oro; giuridico-legale quando il pm assicura che l’imputato crollerà sotto il peso della colpa; perfido-passionale se ci aspettiamo che lui sia destinato a crollare travolto dal suo stesso orgoglio; tripudiante-sportivo quando si annuncia che il pugile avversario è crollato alla terza ripresa; tormentato-sentimentale quando abbiamo paura che le nostre certezze crollino dopo quell’annuncio; politico-elettorale quando ci raccontiamo che la nostra fiducia nella classe politica è crollata ai minimi storici, che è poi il tormentone a ogni consultazione. 
Il viadotto sul Polcevera non è stato il primo ponte a sfaldarsi, tuttavia, come cantava il laico poeta Giorgio Gaber, “io non mi sento italiano, ma per fortuna lo sono”: perché nei giorni successivi non è crollata la gara di complice vicinanza dei cittadini verso chi è stato coinvolto, non è crollata la volontà, commovente e inarrestabile, dei Vigili del Fuoco nel prodigarsi per il recupero delle vittime e non è crollata la costante tenacia della Protezione Civile di gestire il presente. 
Il solidarismo umanitario degli italiani è un costume che non pare crollare, nonostante tutto.
(Sergio Cappa)

 

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